Maturità 2023, oggi gli studenti di tutta Italia hanno dovuto affrontare la temuta seconda prova. Ogni test si differenzia in base all’indirizzo di studio. E se al liceo classico la seconda prova verteva su una versione di Seneca, all’istituto tecnico informatica e telecomunicazioni la traccia era sugli educational games. I ragazzi sono stati chiamati a interfacciarsi con lo sviluppo di una piattaforma web per migliorare l’apprendimento nelle varie materie attraverso questi videogiochi educativi. Cosa sono gli educational games e in che modo possono avere una funzione fortemente formativa ed inclusiva? Ma soprattutto perchè stanno avendo un grande successo? Ne ha parlato in diretta ai microfoni di Zai.Time, la trasmissione in onda su Radio Jeans, Radio Zainet e Hotblockradio, Luca Formica, Ceo della start up Develop Players. Nata nel 2021, l’obiettivo della realtà è quello di sviluppare videogiochi con finalità educative, pensati per contrastare i disturbi specifici dell’apprendimento come i dsa. Per questo i videogiochi vengono utilizzati in molti istituti superiori, rappresentando un’alternativa alla didattica tradizionale o andando a implementare e integrare le lezioni frontali.
Come è nata questa realtà e perché si è deciso di optare per l'introduzione dei videogiochi nell'insegnamento didattico ed educativo?
L'idea nasce all'Università di Bologna e in particolare dalle ricerche sugli strumenti digitali per aiutare ragazzi con Dsa e Bes. Il gioco ha tantissime potenzialità perché unisce apprendimento a divertimento
Il vostro approccio si distingue per la Personalizzazione tramite l'Intelligenza Artificiale, che pone al centro del processo di apprendimento l'individuo, che viene valorizzato per le sue competenze e caratteristiche. È una soluzione innovativa?
Intelligenza artificiale è un metodo innovativo perché i giochi spesso non si adattano alle caratteristiche del giocatore. Noi invece mettiamo il giocatore al centro ed è il gioco ad adattarsi alle caratteristiche dell'individuo.
Ci puoi fare un esempio dei giochi proposti dalla vostra startup e a che cosa mirano?
Abbiamo 2 videogiochi di profilazione cognitiva e screaning per aiutare a capire le aree da potenziare e quelle in cui si è bravi; il secondo è un gioco di traning che permette di ottenere un aumento delle performance attentive.
Develop Players lavora con le scuole con quante più o meno avete collaborato fino a oggi e quale è stato il feedback? Oltre alle scuole a chi sono adatti e a chi vendete i vostri videogiochi?
Abbiamo collaborato con una cinquantina di scuole in 7 regioni italiane. Tutti gli istituti, anche quelli più scettici, ci hanno dato feedback positivi. I nostri giochi possono essere utilizzati dalle scuole ma anche dai clinici e dalle famiglie stesse, non per sostituire lo psicologo o il logopedista ma per affiancarlo come percorso complementare.
Nella seconda prova di maturità sono comparsi i videogiochi. Può essere uno sprint in più?
Certamente sì. Tutti gli studenti hanno avuto modo di comprendere cosa siano gli educational games ed è una buona opportunità per noi.