Lavorare in adolescenza? Le nostre esperienze positive
Abbiamo raccolto i pareri di chi nella nostra classe svolge lavoretti da affiancare allo studio
IV G, Liceo sportivo B. Pascal, Pomezia | 7 giugno 2023

Spesso irregolare e al limite dello sfruttamento, il lavoro in adolescenza può essere però anche un’occasione di crescita e di indipendenza. Abbiamo chiesto un parere all’interno della nostra classe per sondare il terreno e raccogliere le esperienze più significative. Il risultato è stato sorprendente: per tutti lavorare negli anni delle scuole superiori è un’esperienza positiva anche se spesso faticosa.

Le nostre esperienze

“Ho lavorato in un centro sportivo occupandomi della pulizia: lavavo a terra o i bagni” racconta Federico. “Avevo un contratto e l’ho fatto nel periodo estivo quindi non mi ha ostacolato nello studio ed è stata un’esperienza formativa e utile. Penso che fare il cameriere, il gelataio o il servo cuoco possa essere ancora più costruttivo per entrare nel mondo del lavoro con delle esperienze e capacità in tasca”. Anche per Flavio affiancare lavoro e studio è un’attività positiva: “Lavoro in una paninoteca da un anno: ho iniziato con le pulizie, poi sono diventato l’uomo dei fritti, il cameriere e ora sono il responsabile. L’esperienza è stata super positiva: ho trovato una famiglia e non un semplice ambiente di lavoro. Rispettano la mia età e gli impegni di un adolescente”. “Io ho 17 anni – dice Simone - e lavoro da 2 anni in gelateria con contratto. A questa età è molto utile avere qualche soldino da parte e riesco a gestire bene studio-lavoro dividendomi al meglio le giornate. Con l’organizzazione si riesce a fare tutto”. Diego si è buttato invece nel mondo del giornalismo: “Da più di un anno collaboro con diverse testate giornalistiche. È innanzitutto una grande passione e riesco a racimolare qualche soldo. Ma la ritengo un’occasione perché spero che sia il mio lavoro del futuro. Inizialmente ho avuto qualche difficoltà a conciliare il lavoro con lo studio ma poi ho imparato a gestirmela”.

I lavori più gettonati

Ma quali sono i lavoretti migliori da fare negli anni della scuola? Se si hanno le idee chiare sul proprio futuro, iniziare a cimentarsi in quello che si vuole fare da grandi o nell’attività di famiglia è senza dubbio la scelta migliore per fare “gavetta” senza pesare sui propri genitori. Se invece l’obiettivo è quello di mettere da parte qualche soldino per essere indipendenti, ci sono diverse soluzioni assolutamente conciliabili con lo studio scolastico: volantinaggio, baby sitting (soprattutto serale) o pet sitting, ripetizioni, bagnino o anche commesso nei negozi. È giusto chiedere e pretendere un contratto per essere in regola ma è utile tenere in considerazione che enZai.net tro i 5000 euro annui ci si può mettere in regola con semplici ritenute di prestazione occasionale.

Benefici

Ma quali benefici porta svolgere un lavoretto da affiancare allo studio? Oltre all’indipendenza economica, è utile per diventare più responsabili: avere degli orari, delle mansioni, dei ruoli e un capo a cui rispondere aiuta a diventare più adulti anche negli altri ambiti della vita e a relazionarsi con il mondo degli adulti acquisendo un atteggiamento professionale. Lavorare accresce le capacità di problem solving e lo spirito pragmatico anche nella vita di tutti i giorni ma soprattutto è fondamentale per insegnarci a organizzare e ottimizzare il nostro tempo e le nostre energie. Non a caso, anche la scuola ha da qualche anno introdotto l’alternanza scuola-lavoro nei propri programmi: se ben organizzato e monitorato, anche il PCTO può rivelarsi un’occasione di crescita e approccio al mondo del lavoro molto utile nel proprio percorso formativo e umano.