Roma è una delle città con la più alta quantità di beni storici, archeologici e culturali ed uno dei luoghi più visitati al mondo. Milioni di turisti da ogni parte del Globo arrivano nella città eterna ogni anno, rendendola una delle mete più visitate d’Italia. Recentemente mi sono chiesta se io ed i miei coetanei conosciamo e apprezziamo abbastanza questa enorme città, nella quale la cultura è incommensurabile.
Per rispondere a questo interrogativo ho deciso di fare la stessa domanda ai miei compagni, chiedendo loro cosa ne pensassero. ”Credo che noi ragazzi che viviamo a Roma diamo la sua bellezza quasi per scontata e di conseguenza non riusciamo ad apprezzare a pieno gli innumerevoli tesori che si annidano in ogni angolo della città” afferma Maria Rita. Erica concorda aggiungendo: “Sembra che le meraviglie di Roma abbiano perso importanza agli occhi dei romani, a partire da noi giovani. Sembrano più interessanti giornate passate davanti ad uno schermo piuttosto che ad ammirare le grandezze che ci circondano”. Al tempo stesso però ci tiene a precisare che non tutti sono così indifferenti all’arte, ma che è spesso difficile essere “anticonformisti” e “ammettere di aver visitato un museo senza passare per il secchione di turno”. Secondo loro, starebbe quindi avvenendo una vera e propria svalutazione dell’arte e della bellezza di Roma, e Maddalena, anche lei d’accordo, ne analizza le cause. “Confrontandomi con compagni e amici, emerge il fatto che molti non conoscono Roma e non la vivono al meglio. Questo dipende in primo luogo dall’educazione ricevuta a casa e a scuola, ma ci sono anche altri fattori che incidono su questa problematica. A Roma non è facile spostarsi a causa della scarsa quantità e qualità dei mezzi pubblici. In più non tutti i musei sono gratuiti per i minorenni”. Genitori e scuole dovrebbero dunque giocare un ruolo più definito in questo campo, come afferma anche Annachiara: “Noi ragazzi Romani non cogliamo pienamente le possibilità che la nostra città ha da offrire, viviamo solo il quartiere in cui abitiamo. Paradossalmente confrontandomi con amici provenienti da altre città mi rendo conto che hanno visitato in maniera più accurata di me luoghi che ho sempre vissuto esternamente e freneticamente. Noi ragazzi non abbiamo tempo per godere della nostra città. Sarebbe interessante se le scuole si mettessero a disposizione degli studenti, in particolare quelli che non hanno, all’interno della sfera familiare, le possibilità di altri.”
Dunque è vero che i giovani di Roma stanno “prendendo le distanze” dalla loro città, ma questa non è una problematica da circoscrivere alla singola generazione, bensì il risultato di una società che sta perdendo il senso del bello e della cultura, più incentrata sulle superficialità del presente. Questo si riflette inevitabilmente sui giovani, e di conseguenza finirà per dominare il futuro del nostro Paese.