Durante il consueto discorso di fine anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato il ruolo chiave dei giovani nella nostra società e delle misure da attuare nei loro confronti nell'immediato presente.
Ambiente
"L'energia è quel che permette alle nostre società di vivere e di progredire. Il complesso lavoro che occorre per passare dalle fonti tradizionali, inquinanti e dannose per salute e ambiente, alle energie rinnovabili, rappresenta la nuova frontiera dei nostre sistemi economici. Non è un caso se su questi temi, e in particolare per l’affermazione di una nuova cultura ecologista, registriamo la mobilitazione e la partecipazione da parte di tanti giovani".
Scuola e istruzione
"Il terzo grande investimento sul futuro è quello sulla scuola, l'università, la ricerca scientifica. È lì che prepariamo i protagonisti del mondo di domani, lì che formiamo le ragazze e i ragazzi che dovranno misurarsi con la complessità di quei fenomeni globali che richiederanno competenze adeguate, che oggi non sempre riusciamo a garantire. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza spinge l'Italia verso questi traguardi. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione, lo dobbiamo ai nostri giovani e al loro futuro".
L'appello di Mattarella ai giovani, vittime e responsabili di incidenti stradali: "Non cancellate il vostro futuro".
"Parlando dei giovani vorrei per un momento rivolgermi direttamente a loro: siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulla strada. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d'auto a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcool o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri; non distruggetela per un momento di imprudenza, non cancellate il vostro futuro".
Il domani visto con gli occhi dei giovani
"Guardiamo al domani con uno sguardo nuovo, guardiamo al domani con gli occhi dei giovani. Guardiamo i loro volti, raccogliamo le loro speranze, facciamole nostre. Facciamo sì che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente, ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra, sfuggendo alla pretesa di scegliere per loro, di condizionarne il percorso".