Niente più disagio per le alunne costrette a non venire a scuola a causa del ciclo.
Per la prima volta, in un istituto scolastico italiano, i giorni di assenza dovuti a crampi e dolori mestruali non saranno più contati come assenze alle studentesse che soffrono di dismenorrea. A deciderlo è stato il Liceo Artistico Nervi Severini di Ravenna con una delibera pubblicata sull’albo online della scuola.
La dismenorrea è un dolore uterino che sorge durante il periodo delle mestruazioni con una sintomatologia che, in alcuni casi, può essere associata a nausea, vomito, crampi e vertigini.
Una patologia di cui soffrono tantissime donne, soprattutto le più giovani under 20, ma che spesso non viene riconosciuta come “malattia”.
Le assenze non verranno conteggiate
L’istituto scolastico di Ravenna ha deciso di scrivere una pagina “rivoluzionaria” sul tema, non essendo mai stato concesso, prima della delibera pubblicata, di potersi assentare per motivi legati al ciclo e contare i giorni a casa come “assenze giustificate”.
Gli studenti, per superare l’anno scolastico, hanno l’obbligo di frequentare almeno i tre quarti dell'orario annuale per potere essere ammessi agli scrutini: conseguentemente un quarto dell'orario annuale è la quota massima di assenze possibili per la validità dell'anno scolastico.
Le scuole hanno tuttavia la facoltà di poter individuare delle deroghe, per assenze motivate e documentate. Di norma in tutte le scuole, ad esempio, è prevista come deroga l'assenza dovuta a malattie certificate. In questo caso rientrerà anche la dismenorrea.
L’iniziativa è partita dalle rappresentanti degli studenti della scuola dopo che molte ragazze, precedentemente, avevano lamentato la mancanza di una norma o regola per gestire i giorni d’assenza causati da forti dolori mestruali.
Prima volta in una scuola in Italia
Il Preside dell’Istituto promotore dell’iniziativa, Gianluca Dradi, intervistato da Ansa, ha dichiarato: “La promozione delle competenze di cittadinanza, che costituisce uno degli obiettivi formativi delle scuole, passa anche attraverso il recepimento delle legittime istanze degli studenti messi nelle condizioni di appurare come i problemi possano essere gestiti attraverso un processo democratico che si realizza all'interno degli organi collegiali. Probabilmente per una scuola d’Italia si tratta della prima iniziativa di questo genere".