Firma il suo compito con il nome di elezione, ma il professore nega il diritto dello studente e afferma "per me sei una donna, non posso riferirmi a te diversamente".
I compagni di classe dell'alunno, studente del liceo Cavour di Roma, denunciano l'episodio di transfobia.
A intervenire sul caso anche l'Assessora alla scuola del Comune di Roma, Claudia Pratelli.
In un post Pratelli ha raccontato: "È martedì mattina, consegna del compito in classe: lo studente si firma con il proprio nome alias, diverso ovviamente dal nome anagrafico. Alla riconsegna però, il ragazzo trova il suo nome cancellato. "Sei una donna, non un uomo” con questa ed altre frasi discriminatorie il professore rifiuta di correggere il compito in classe.
Questa la denuncia delle studentesse e degli studenti del Liceo Cavour di Roma. Una vicenda che, se verrà confermata, non consente mezzi termini: è inaccettabile, dolorosa, violenta. Ma, cosa ancora più grave, non eccezionale".
Pratelli: nell'ultimo anno 238 episodi di omolesbotransfobia
Pratelli continua: "Nel nostro paese nel 2021 sono stati 238 gli episodi di denunciati. Ed è da scuole e università che negli ultimi anni è nato un movimento importante per le carriere alias, ovvero la possibilità di usare il nome di elezione nei percorsi scolastici e accademici. Pratiche di trasformazione culturale e materiale della nostra società per rendere i luoghi di vita di ragazze e ragazzi abitabili, accoglienti, liberi dal pregiudizio. Spazi sicuri. Connotazione imprescindibile per i luoghi dell’educazione. Per questo è così doloroso quando l’omolesbotransfobia trova spazio a scuola e dentro un rapporto asimmetrico e delicato come quello docente-discente. Per questo l’impegno delle istituzioni e della comunità educante è così necessario e urgente.
Si promuova subito la carriera alias nelle scuole con una sensibilizzazione delle e dei docenti sul rispetto delle diverse identità di genere e degli orientamenti sessuali. Questa la mia richiesta al neo Ministro Giuseppe Valditara. Per non ammettere forme di discriminazione negli spazi scolastici si parta con un piccolo gesto di civiltà per cambiare la vita di migliaia di ragazze e ragazzi".