La Camera dei deputati ha approvato un articolo, nell’ambito del disegno di legge di conversione del decreto Sostegni-Ter, che dà diritti fondamentali ai lavoratori con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). D’ora in avanti i lavoratori con dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, potranno utilizzare nel proprio lavoro e nei colloqui di selezione, degli strumenti che permetteranno loro di compensare le difficoltà del proprio disturbo ed esprimere al meglio il proprio talento. Questo traguardo è stato raggiunto grazie a un emendamento presentato dalla vicepresidente del Senato Anna Rossomando.
Pari opportunità
È un passo in avanti importantissimo per oltre un milione di lavoratori del nostro Paese perché garantisce mezzi adeguati e pari opportunità ai lavoratori DSA permettendo loro di esprimere al meglio la propria professionalità e di realizzarsi a livello personale, diventando al contempo una risorsa preziosa per le imprese e per la società intera.
Ora ci si aspetta che la legge 170 possa essere estesa al mondo degli studenti universitari, consentendo anche a questi ragazzi di usare gli strumenti compensativi e le misure dispensative, attualmente concessi a discrezione del singolo docente e che si possano istituire più centri pubblici che fanno diagnosi di DSA. Oggi, infatti, i centri sono molto pochi e spesso sono privati, quindi a pagamento. Senza la certificazione non si ha alcun diritto ad usare gli strumenti: sul lavoro, all’università, nei concorsi pubblici, nell’esame per la patente.
Divieto di discriminazione
La norma prevede il divieto di ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone con DSA nei luoghi di lavoro. Inoltre, i lavoratori con DSA, che liberamente sceglieranno di dichiarare la propria caratteristica, potranno chiedere nei colloqui di selezione del personale l’uso di computer con sintesi vocale, calcolatrice, schemi e formulari, oltre al tempo in più per i test di selezione scritti. Inoltre, secondo la nuova legge, gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere applicati in tutte le occasioni di valutazione per l’accesso o il completamento di percorsi formativi finalizzati all’esercizio di attività e professioni, come gli esami per l’accesso agli Ordini professionali, nonché in ambito sociale. È un importantissimo risultato che va ad unirsi alla legge 170 del 2010 sulla scuola.