Camminando per Piazza Vittorio a Roma, dalle 9.30 alle 13.30, potrebbe capitare di imbattervi in un piccolo camper, che però nasconde un grande proposito. Parliamo di Strada Maestra, un progetto realizzato da Arci Solidarietà Onlus in collaborazione con Binario 95. L’obiettivo è quello di essere uno spazio di condivisione in cui rintracciare competenze e storie dei senza dimora della capitale, accompagnate da un caffè e un Sanpietrino -storico prodotto della Gelateria Fassi-offerti grazie al sostegno di Andrea Fassi e Francesco Ciamei.
Una prospettiva diversa
Prima della nascita di Strada Maestra, Arci Soliderietà aveva un camper assistenziale dove veniva fornito aiuto alle persone senza fissa dimora, ma la prospettiva è cambiata. Ci si è resi conto che esistono tante persone in strada con talenti e capacità nascoste. Non c'è quindi solo bisogno di dare assitenza, ma di mettere in luce le loro competenze contro un' opinione pubblica che vede i senza tetto come un fastidio o, nel migliore dei casi, in un' ottica compassionevole. Strada Maestra ha uno scopo: spiazzare il mondo circostante dimostrando come ogni senza tetto sia una perdita per tutta la società. Se per la strada c'è un pittore bravissimo, siamo noi tutti a perdere i suoi quadri. L'esempio del pittore, comunque, non è scelto a casualmente. Strada Maestra incentiva le arti e i talenti non solo tramite il loro laboratorio di narrativa, nel quale viene valorizzata la capacità di narrazione di queste persone -accompagnadole nella produzione dei loro racconti- ma anche tramite l'allestimento di una mostra. Tra giugno e luglio l'obiettivo è proprio quello di portare in qualche galleria d'arte una mostra interamente realizzata dai senza tetto: c'è tra loro chi dipinge, chi scrive, chi ha competenze artigianali utili anche a fini lavorativi.
Lo scambio
Quello che il piccolo camper porta avanti è uno scambio piuttosto semplice: " Tu vieni qui, ti siedi e io ti offro un caffè e un gelato. In cambio voglio una storia, non per forza la tua storia, può essere inventata, vera, di un amico. Non importa. É un modo come un altro per dire: le vostre storie sono impiortanti." Un dono per i senza tetto. Un dono per noi come società e come comunità di esseri umani. Strada Maestra ci ricorda che il tema della povertà riguarda tutti e il filo che divide "noi" da "loro" è piuttosto sottile, questo dovrebbe spingerci a occuparci delle persone come parte della comunità e non solo. Ciò che è certo è che il problema non può risolversi nascondendo i senza tetto per decoro urbano, ma piuttosto restituendo loro la dignità di essere umani.
Incontrare davvero l'altro
Uno dei bisogni fondamentali del senza dimora è trovare un microcosmo di relazioni, una comunità. Loro ce l'hanno ed è fatta di gerarchie, certo, ma anche di solitarietà. Nella comunità dei senza tetto c'è tutto quello che è una società, tanto la dimensione solidale quanto idividualistica. Quello che Strada Maestra favorisce e propone è un' esperienza di scambio tra le comunità, così al camper possono passare tanto i senzatetto quanto gli abitanti del quartiere per favorire un interazione tra persone che altrimenti non si incontrerebbero mai. Il progetto è un ponte culturale che rompe gli stereotipi di cui dobbiamo liberarci per incontrare davvero l'altro.