Nell’ultimo anno, ma soprattutto nelle ultime settimane, il prezzo dei beni primari, delle bollette e dei carburanti è aumentato fino a livelli insostenibili. La benzina è passata in due mesi da 1,8 a 2,2 euro al litro, il gasolio da 1,6 a 2,2 euro. Per non parlare dell’aumento del prezzo dell'energia, più che triplicato in due anni: secondo i dati forniti dall'autorità per l'energia Arera, nel primo trimestre del 2022, l'energia elettrica ha fatto registrare un aumento del 131% rispetto ai primi tre mesi del 2021. La causa di questi aumenti è legato al prezzo del gas, in crescita per via della guerra in Ucraina.
Il governo corre al riparo
In Italia il 60% dell'energia è prodotto dal gas, metà del quale viene importato dalla Russia. Proprio questo è stato il tema centrale del Consiglio dei ministri del 17 marzo. In quest'occasione, il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha annunciato l'adozione di "provvedimenti importanti per famiglie e imprese sul costo dell’energia, delle bollette e della benzina", in quanto "il momento è difficile e i grandi paesi si vedono in questi momenti". Il ministro ha inoltre dichiarato di aspettarsi un passo avanti da parte di Bruxelles, che a suo avviso dovrebbe “diventare non solo un insieme di progetti, ma anche un soggetto politico forte nel campo della difesa e dell'energia".
Da qualche giorno ormai è stato messo in atto il taglio delle accise sui carburanti deciso dal governo, portando il costo di benzina e gasolio sotto i 2 euro al litro, ai livelli precedenti alla guerra in Ucraina. Tuttavia è ancora presto per essere certi che non vi siano altri rialzi nell'immediato futuro.