Ogni cittadino del mondo si sente vicino al popolo ucraino che sta letteralmente attraversando l'inferno. Molte sono le persone che hanno deciso di abbandonare la patria per cercare di raggiungere mete dove la guerra non c’è, per poter “ritornare” alla pace che vivevano poco tempo prima dell’invasione del presidente Putin.
Secondo le stime di questi ultimi giorni, sono circa 200 mila i profughi ucraini in arrivo verso i paesi limitrofi. In modo particolare, tra di loro, troviamo donne e bambini, ma anche tutti gli uomini, tranne però coloro in età compresa tra i 18 e i 65 anni, che, essendo in “età di combattimento” secondo il decreto del presidente Zelensky, non possono abbandonare il paese, lasciando così le loro famiglie ad un incerto destino.
Per aiutare queste persone, molte ONG (organizzazioni non governative) e organizzazioni ucraine si sono prestate attivamente a raccogliere fondi. Ci sono organizzazioni che danno un grande supporto per l’esercito, tra cui Army SOS e Phoenix Wings, ce ne sono altre invece che supportano i civili, come Razom for Ukraine e United Help Ukraine. Infine, ci sono organizzazioni che aiutano sul campo medico, tra i quali CARE International e la Croce Rossa. Sono presenti anche apposite organizzazioni sul suolo italiano attive con aiuti diretti ai rifugiati ucraini, tra cui la Caritas Ambrosiana, la Fondazione Soleterre, Medici Senza Frontiere e molte altre.