Referendum storici
La storia del nostro Paese è stata scandita anche a ritmo di referendum. Vediamo quelli di svolta
Filippo di Mascio | 5 febbraio 2022

I referendum, emanazione diretta della volontà popolare, sono spesso coincisi nella storia dell’Italia repubblicana con momenti di progresso culturale, sociale e politico. Sono numerosi i grandi cambiamenti, dal dopoguerra ad oggi, avvenuti anche grazie agli sforzi comuni di tutti i cittadini italiani nel tempo: dal nucleare all'abrogazione dei finanziamenti pubblici per i partiti fino al divorzio e all'aborto. Vediamo quelli che hanno cambiato la nostra società.

Referendum 2 giugno 1946, monarchia o repubblica?

È proprio grazie a questo referendum, avvenuto in data 2 giugno 1946, che di fatto nasce la Repubblica Italiana. In un paese martoriato dalla Seconda Guerra Mondiale e dal regime fascista, per la prima volta anche le donne possono far sentire la propria voce unendosi al coro della maggioranza della popolazione italiana, che desiderava finalmente un paese libero da monarchie e regimi. L’Italia, con questo referendum, vive quindi un forte senso di unione e fratellanza nel prendere forse una delle decisioni più importanti nella storia del nostro paese.

Referendum sul divorzio del 1974

Promosso il 13 maggio 1974, chiamò gli italiani alle urne a decidere sull’abrogazione della legge Fortuna-Baslini, che quattro anni prima aveva introdotto l’istituto del divorzio. Vincerà il ‘no’, con 19 milioni di voti contro i 13 del ‘sì’: gli italiani possono ancora divorziare. Questo referendum è un ulteriore passo avanti, soprattutto perché abbatte una volta per tutte un modello di vita retrogrado e quasi soffocante per qualsiasi donna sposata, dando quindi la possibilità di scegliere che tipo di vita vivere e con chi viverla.

Referendum sull'aborto del 1981

Analogamente al referendum sul divorzio, anche il referendum abrogativo del 1981 sull’aborto fu oggetto di una campagna fortemente polarizzata all’interno della politica italiana. In un paese e in una società divisa, il 68% della popolazione si dichiarò favorevole a mantenere la legge 194 intatta, quella che depenalizzò l’interruzione volontaria di gravidanza. Questo fu importante in quanto ribadì, nel caso di una gravidanza non desiderata, la possibilità per le donne di abortire in modo legale e sicuro.