Cosa ne pensiamo?
Cannabis ed eutanasia: la posizione degli italiani e della GenZ
Veronica Mariani | 5 febbraio 2022

Il 2022 sarà l’anno dei referendum. I temi dell’eutanasia e della cannabis sono senz’altro quelli che interessano più da vicino noi giovani, sensibili a entrambe le tematiche. Secondo un sondaggio commissionato da magazine BeLeaf e dalla campagna Meglio Legale all’istituto di ricerca Swg condotta fra il 22 e il 27 settembre dello scorso anno, il 58% degli italiani è a favore della legalizzazione della cannabis. L’indagine quantitativa è stata condotta su un campione di 1.200 soggetti maggiorenni residenti in Italia. Fra loro, i favorevoli appartengono soprattutto alle fasce d’età tra i 18-34 anni e 35-44 anni, entrambe al 66%. I dati crescono addirittura quando si parla di eutanasia: secondo lo stesso studio, 9 su 10 si dicono favorevoli. Ma cosa ne pensa la nostra generazione? Ho realizzato una piccola inchiesta, chiedendo ai miei coetanei le loro posizioni in merito ai quesiti che verranno posti agli italiani quest’anno. I pareri che ho raccolto intervistando i miei compagni di scuola sono unanimi: la nostra generazione vede l’eutanasia come un diritto fondamentale e la legalizzazione della cannabis come un provvedimento urgente e necessario.

Cosa ne pensano i miei coetanei?

Valentina, di 17 anni crede che “L’Italia dovrebbe legalizzare la cannabis così come è legale l’alcol, altrettanto pericoloso e dannoso. Sta solo alla responsabilità della persona non esagerare. Legalizzare l’erba vuol dire togliere alle mafie miliardi di euro ogni anno e creare tantissimi di posti di lavoro. Per quanto riguarda l’eutanasia, credo che legalizzarla sarebbe un grande passo per l’Italia, ma ritengo che sia ancora troppo presto per questo paese soprattutto per la grande influenza della Chiesa Cattolica”.

Anche Andrea, di 18 anni si dice “Favorevole ad entrambi. Per quanto riguarda la cannabis, oltre a essere una droga leggera, offre delle proprietà curative. Con una maggiore consapevolezza di essa si può smettere di demonizzarla come se fosse una droga pesante che porta solo danni. L’utilizzo sconsiderato è da attribuire alle persone come in realtà qualsiasi farmaco con prescrizione che può avere degli effetti psicotropi oltre che curativi. Essendo un prodotto naturale, con il giusto metodo di assunzione, si limitano ampiamente i danni che può creare all’organismo. La sua regolamentazione può fare solo un bene alla società, essendo un prodotto disponibile sul mercato nero ma ampiamente radicata nella società”.

Il suo coetaneo Carlo parla dell’eutanasia: “La trovo giusta se il soggetto è nella piena consapevolezza. La libertà fino alla fine è un diritto fondamentale dell’uomo”.

Sulla stessa linea delle precedenti opinioni, anche il pensiero di Ivan, di 19 anni: “Legalizzando la cannabis si potrebbe anche combattere l’inquinamento perché è tra le piante che crescono più velocemente e assorbono più anidride carbonica. La canapa può essere utilizzata per produrre letteralmente tutto, dalla carta ai vestiti. Se viene ritenuta ancora illegale è perché c’è lo zampino della mafia che è in combutta con lo Stato. Sono a favore anche sulla legalizzazione dell’eutanasia: credo sia una pratica utile se fatta con consapevolezza e assistita da medici qualificati”.

In primavera, molti di noi non potranno aver parte ai referendum, ma – quasi compatti speriamo avvenga un reale cambiamento per rendere il nostro paese migliore sia dal punto di vista economico e sociale.