Durante la pandemia si è discusso molto sulla salute mentale dei giovani, che hanno dovuto fare i conti con una scuola del tutto diversa e anche di relazioni sociali molto diverse. La salute mentale ad oggi è importante e rappresenta un problema a cui far fronte come dimostrato dall'ultimo rapporto dell'Unicef “La Salute Mentale in Europa” secondo cui 9 milioni di adolescenti(tra i 10 e i 19 anni) convivono con un disturbo legato alla salute mentale.
I numeri
Le nazioni che registrano una percentuale elevata di disagio mentale tra i giovani in Europa sono: Spagna (20,8%), Portogallo (19,8%) e Irlanda (19,4%). In Italia si stima che nel 2019, 16,6% di ragazzi e delle ragazze tra i 10 e i 19 anni abbiano sofferto di problemi legati alla salute mentale, circa 956.000 in totale. “Sono disagi che a volte possono diventare insopportabili e che porta quasi 46.000 adolescenti a togliersi la vita” afferma l'Unicef in un altro rapporto, “La Condizione dell'infanzia nel mondo- Nella mia mente: promuovere, tutelare e sostenere la salute mentale dei bambini e dei giovani” presentato il 5 ottobre 2021. Sempre secondo tale rapporto l'ansia e la depressione rappresentano il 40% dei disturbi mentali diagnosticati e i tassi di percentuale più elevati sono in Medio Oriente, Nord Africa, Nord America ed Europa Occidentale. Il suicidio è, nel mondo, una fra le prime cinque cause di morte tra i 15 e i 19 anni ma in Europa Occidentale diventa la seconda, con 4 casi su 100.000, dopo gli incidenti stradali. Inoltre un recente studio della London School of Economics presente nel rapporto evidenzia il mancato contributo alle economie proprio a causa dei problemi di salute mentale che portano a disabilità o morte tra i giovani, è stimato in quasi 390 miliardi di dollari all'anno. A fronte di questo, “i governi stanno investendo troppo poco per affrontare questi bisogni fondamentali” ha dichiarato la direttrice generale dell'Unicef Henrietta Fore. Infatti a livello globale, i fondi destinati per la salute mentale sono circa il 2% dei fondi governativi per la salute.
Lockdown e pandemia
Interessante è anche uno studio italiano riportato su “Frontiers on Pediatrics” in cui vengono indicati i fattori di rischio per il disagio mentale associati poi anche ai cambiamenti di stile di vita causati dal lockdown sono stati: vivere nelle zone più colpite dalla pandemia, la perdita del lavoro di almeno uno dei genitori, l'utilizzo di social media, videogiochi e TV per più di 2 ore al giorno e rimanere soli gran parte della giornata. Infatti ulteriori dati dell'Unicef dimostrano che un giovane su 5 tra i 15 e i 24 anni dichiara di sentirsi spesso depresso o di avere poco interesse nello svolgimento di attività e “i giovani potrebbero sentire per molti anni a venire l'impatto del Covid-19 sulla loro salute mentale e sul loro benessere”. Sempre il sondaggio dell'Unicef , “La Condizione dell'infanzia nel mondo- Nella mia mente: promuovere, tutelare, e sostenere la salute mentale dei bambini e dei giovani” presenta i dati a livello globale in cui si afferma che almeno un bambino su 7 è stato direttamente colpito dal lockdown e anche l'interruzione della routine, dell'istruzione e delle attività ricreative, così come la preoccupazione per il reddito familiare e la salute, spiega il rapporto, rende molti ragazzi spaventati, arrabbiati e preoccupati per il loro futuro. L'importanza della salute mentale è stata messa in evidenza anche da artisti come per esempio cantanti, tra cui Ultimo che in un post su instagram, pubblicato il 5 ottobre 2021, in merito a questa problematica afferma che: “La salute mentale è stata totalmente dimenticata, mettendo al primo posto solo quella fisica. Oggi, soprattutto tra i miei coetanei, si tende a respingere il dolore ai margini di se stessi, accettando una condizione di benessere mediocre, pur di dire “sto bene”.