Come emerge dall’ultima edizione della Deloitte Global 2021 Millenial and Gen Z Survey, i nativi digitali si aspettano molto di più oggi, rispetto al passato, di poter lavorare da remoto o, quanto meno, con una formula ibrida e flessibile. Per i Millennial (i nati fra il 1983 e il 1994) e la generazione Z (fra il 1995 e il 2003) lo smart working sarà qualcosa di normale e lo prova il fatto che circa un quarto di questa popolazione lavorativa vorrebbe lavorare in ufficio “da poco a molto meno spesso”.
In ufficio a due condizioni
C’è però un elemento rassicurante che emerge dal rapporto; una buona parte dei ragazzi non vedrebbe di cattivo occhio un ritorno in ufficio ma con delle condizioni imprescindibili nonché una maggiore sicurezza personale e maggiori attenzione e riguardo alla salute mentale di ciascun dipendente. Circa due terzi dei Millenial italiani, ha infatti affermato di essere soggetto a maggior ansia e depressione da quando la pandemia è iniziata, di non aver parlato di tali problemi ai propri superiori e di non aver, di conseguenza, ricevuto nessun tipo di supporto da questo punto di vista. Questa era, in realtà, una tematica già molto calda e discussa prima dell’avvento del virus e che con la pandemia è diventata ancora più fondamentale.
Stefania Papa, leader di Deloitte Italia
Secondo Stefania Papa, People & Purpose Leader di Deloitte Italia, “l'esigenza di ripensare spazi e processi in un’ottica di maggiore flessibilità era già emersa, ma la pandemia ha certamente accelerato riflessioni e progetti già avviati. Il futuro del lavoro va ridisegnato tenendo conto delle nuove esigenze e di quelle di Millennial e GenZ in particolare, allineandosi al grande cambio culturale in atto e capitalizzando l’esperienza acquisita in questi mesi, che ci ha confermato come sia possibile sfruttare la tecnologia per svolgere da remoto molte attività svolte in passato solo in presenza”.
L’approccio aziendale
L’approccio della nuova cultura aziendale post pandemica deve essere improntato su un equilibrio che spinga i ragazzi a tornare in presenza tenendo però conto del fatto che un sistema ibrido è, ormai, da considerare il futuro; questo equilibrio deve essere basato sul benessere della singola persona che combaci, però, con la capacità e la volontà di portare a termine i propri compiti lavorando insieme all’azienda sugli obiettivi di quest’ultima.