Sabato 4 dicembre si è tenuta all’interno del Comune di Cassino un’assemblea organizzata dalla Rete degli Studenti Medi per discutere della crisi della Stellantis. Con intraprendenza la più grande organizzazione studentesca della provincia di Frosinone ha scelto di andare oltre i confini della scuola, affacciandosi al mondo del lavoro e l’ha fatto creando un grande spazio di confronto. L’assemblea infatti oltre ad essere stata organizzata con la FIOM Frosinone-Latina, con ospite una rappresentanza dei lavoratori della GKN, fabbrica fiorentina che dal 9 luglio lotta contro la chiusura, ha raccolto l’interesse di molti. C’erano operai di sindacati di base fino a membri dei Carc, di Rifondazione Comunista, del PCL e del PD.
Ma che cosa sta succedendo in Stellantis?
Lo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano, come anche altri in Italia, sta attraversando un periodo di forte crisi dovuta a una mancanza di semiconduttori. È infatti dal rientro delle ferie che gli operai vanno a lavorare alla giornata, con brevi fermi di due giorni al massimo e poi tornano a lavoro. Nella realtà dei fatti però, un motivo importante della crisi è stata proprio la chiusura della GKN, come ribadiscono Gianmarco Tavolieri, militante della RDSM, e Dario Salvetti, RSU FIOM della GKN: “Ad accomunare le due fabbriche c’è la produzione di semi assi Alfa Romeo che da Firenze venivano inviati a Piedimonte”. Un altro fattore preoccupante sono gli esodi di licenziamento che Stellantis sta facendo in tutta Italia, riducendo così gli operai senza essere accusati di licenziare pubblicamente.
Le motivazioni che hanno spinto gli studenti ad interessarsi della crisi
Dal primo giorno di scuola la Rete degli Studenti Medi a livello nazionale ha deciso di lanciare lo slogan “Il futuro è nostro”, aprendo le porte di un autunno caldo culminato nella mobilitazione studentesca nazionale del 19 Novembre. Così da tutta Italia gli studenti si sono affacciati a grandi tematiche come l’ambientalismo, il fisco e le pensioni, la lotta transfemminista e di genere, battaglie non direttamente legate alla scuola ma che guardano molto lontano. Anche in provincia di Frosinone dunque gli studenti hanno cominciato a parlare della crisi della Stellantis con la consapevolezza che, se lo stabilimento dovesse chiudere o ricevere un deciso taglio del personale, finirebbero per loro le speranze di poter lavorare nella terra dove sono nati. Da specificare poi è l’importanza che lo stabilimento ha in provincia, infatti ad esso sono legate altre fabbriche, come la GKN appunto, che producono pezzi che verranno poi assemblati e aziende e uffici legati al trasporto e alla vendita delle automobili.
Come riscontrato anche durante l’assemblea, verrebbero colpiti anche tutti quegli operai, spesso ignorati, che si occupano delle pulizie dello stabilimento.
Tuttavia gli interessi e le lotte degli studenti vanno oltre; cominciando dalla consapevolezza che un reale sviluppo della scuola si crea solo da uno sviluppo economico, sociale e culturale del territorio, essi si riconosco partecipanti attivi di una generazione precaria, e di nuovo Tavolieri afferma: “Siamo stati la generazione precaria durante la pandemia e sicuramente la generazione più colpita almeno a livello psicologico, siamo la generazione precaria perché andiamo in scuole precarie che ci crollano addosso o che sono fredde o perché abbiamo una didattica precaria piena di attività inutili, disinteressanti e spesso lesive legate all’alternanza scuola-lavoro, che ci deviano da quello che dovrebbe essere il nostro primo interesse, cioè quello di studiare e di formarci come cittadini e esseri umani”. Dunque a spingere gli studenti a creare un’assemblea quasi più per gli operai che per loro, c’è il bisogno di una scuola diversa e non ginoflessa al profitto e al capitale.
Gli interventi e le idee dell’assemblea
A conclusione dell’assemblea la volontà comune è quella di creare continui momenti assembleari dentro e fuori i cancelli dello stabilimento, senza l’esclusione di nessun lavoratore. Anzi ciò che sembra mettere d’accordo tutti è proprio il bisogno di un'unità di tutte le sigle sindacali e una forte corrispondenza da parte dei partiti di sinistra, che hanno il dovere di tutelare gli operai. Inoltre, pare esserci il bisogno comune di uno sciopero generale, che in un solo giorno spinga tutte le categorie sindacali a protestare. Ciò su cui c’è invece diffidenza è proprio la continua presenza di piccoli scioperi e manifestazioni nelle piazze da parte di diversi sindacati. È chiaro infatti che queste piazze e cortei a lungo andare pesano sulle spalle dei lavoratori e soprattutto sulla fiducia che essi possono riporre nelle loro lotte.
Un’alternativa e un nuovo modo di scioperare c’è ed è proprio la GKN ad averla pensata, Salvetti infatti in merito allo sciopero generale dice: “Serve uno sciopero generale ben preparato, innanzitutto che raccolga tutte le sigle e categorie sindacali in un solo giorno e che punti a far convergere tutti anche in una sola città, ma soprattutto serve uno sciopero generale generalizzato. Cioè bisogna coinvolgere in questa giornata di protesta non solo i lavoratori, ma anche tutti quei movimenti che partono dal basso che lottano su diversi fronti”. Questi movimenti oggi possono essere ad esempio il Fridays For Future e Extinction Rebellion sull’ambiente o Non una di meno sulla lotta transfemminista, fino a coinvolgere proprio organizzazioni studentesche come la Rete degli Studenti Medi. Forse a vent’anni dal G8 di Genova sembra ravvivarsi proprio in questo sciopero generale generalizzato la volontà di creare un nuovo movimento No global, o comunque un grande movimento di sfruttati e oppressi che ha come nemico il capitalismo e il profitto e come obiettivo il superamento di politiche economiche neoliberiste. Infine ciò a cui puntano i militanti ciociari della Rete degli studenti Medi adesso è rimanere al fianco degli operai, contribuendo anche loro alla creazione di nuove assemblee e di essere proprio loro la miccia e la forza levatrice di un movimento operaio e studentesco nel cassinate.