Covid, gli adolescenti a rischio malattie cardiache
Dall’inizio della pandemia i giovani hanno iniziato a sottovalutare le malattie cardiovascolari e a diventare scettici sulla prevenzione
Giulia Prosperi | 2 dicembre 2021

Un’indagine annuale sugli stili di vita degli adolescenti realizzata da Associazione Laboratorio Adolescenza e Istituto di Ricerca IARD in collaborazione con la Fondazione A. De Gasperis di Milano ha evidenziato come le patologie maggiormente sottovalutate dall’inizio dell’era Covid siano quelle cardiovascolari. 

Come si è svolta l’indagine

La ricerca ha interessato un campione nazionale di 8500 studenti di età compresa tra i 12 e i 19 anni e un campione milanese di 2000 casi; la disparità tra le risposte dei due campioni è stata minima. Il modo in cui è avvenuto il tutto è stato  molto semplice; sono state poste alcune domande per capire quale fosse, secondo i ragazzi, la malattia più diffusa e quale quella che causa maggiore mortalità tra tumore, malattie cardiovascolari, diabete e Covid 19. 

Il confronto con il 2019

In realtà, non era la prima volta che veniva svolta un’indagine simile. Già nel 2019 quando ovviamente non c’era il Covid era stata svolta la medesima ricerca che ha consentito un confronto, tenendo ovviamente conto dell’arrivo del virus, tra i due anni e i ricercatori avevano piena consapevolezza delle modifiche a cui questo grande cambiamento avrebbe portato. 

I risultati

I risultati ottenuti relativi ai soli studenti delle scuole superiori descrivono una situazione complessa in quanto se ci si riferisce alla percezione della diffusione delle diverse patologie, la percentuale attribuita al Covid-19 ha fatto scendere sensibilmente il dato relativo al tumore ma, se ci si riferisce alla percezione delle malattie come causa del maggior tasso di mortalità, a “pagare” l’arrivo del Covid sono state prevalentemente le malattie cardiovascolari che passano, nell’indicazione da parte di ragazze e ragazzi, dal 30,6% a poco più del 16%. Un altro dato che non rassicura è che nel 2019 erano di più i ragazzi che adottavano comportamenti per prevenire le malattie cardiovascolari; parliamo, infatti, del 66,7% del 2019 contro il 55,4% di oggi. Qui, secondo i ricercatori, non sembra che il calo sia in conflitto con il Covid poiché si trattava di una risposta indipendente; piuttosto si pensa che questa sfiducia derivi dalla drammatica situazione che abbiamo vissuto e continuiamo a vivere. Combinare i due risultati principali dell’indagine nonché il non considerare le malattie cardiache come causa di mortalità e le opinioni sulla prevenzione, rischia di tradursi in un disinteressamento degli adolescenti a fare attenzione a determinati comportamenti essenziali per la loro salvaguardia da questo punto di vista come il fumo, la sedentarietà e la cattiva alimentazione. Questa è purtroppo solo una delle conseguenze della pandemia sui giovani; un argomento che ha trattato anche zai.net nel libro "la pandemia degli adolescenti" acquistabile su www.zai.net .