Quest’anno l’Italia ha presieduto per la prima volta nella storia il G20. L'associazione Young Ambassadors Society (YAS) è responsabile del Y20, l'engagement group ufficiale giovanile del G20, in collaborazione con l’ufficio Sherpa della Presidenza del Consiglio dei Ministri e in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Abbiamo parlato con la fondatrice e presidente Alberta Pelino per capire quanto è ascoltata la voce della nostra generazione dalle istituzioni e cosa possiamo fare per alzare il volume.
Com’è nata Yas?
Yas è un’associazione no profit giovanile con lo scopo di avvicinare giovani e politica internazionale in modo apartitico, con lo scopo di dar voce ai giovani e portarla all’interno delle istituzioni con un focus speciale sul G20 (Youth7 e Youth20). Abbiamo collaborato con diversi ministeri sempre per connettere giovani e istituzioni a livello nazionale e internazionale e vogliamo continuare a espanderci anche con aziende e istituzioni.
Pensi sia possibile l’assimilazione di giovani e istituzioni?
Sì ed è necessaria per almeno due motivi: i giovani sono spesso promotori di movimenti innovativi; ma, oltre a portare innovazione, hanno una visione diversa dello status quo con un’attenzione specifica al cambiamento climatico e all’equità sociale. Portare la voce dei giovani significa portare alle istituzioni innovazione ed equità (sociale e ambientale).
Ma dall’altro lato i giovani non credono più nelle istituzioni…
Lo dicono i dati: c’è disillusione e perdita di speranza da parte dei giovani, che si stanno spostando dalle istituzioni e sono tornati a scendere in piazza. Però c’è anche da dire che ci sono tanti giovani attivi, non necessariamente nella politica in senso classico ma a livello di associazionismo, partecipazione civica e sociale. Sicuramente è una conseguenza di come si sono comportate le istituzioni nell’ultimo periodo ma i ragazzi hanno tanta voglia di attivismo e partecipazione sociale.
Spesso però, a tante proteste non corrispondono altrettanti cambiamenti.
A livello di G20, quella dei cambiamenti climatici è una delle questioni più importanti. Anche la Ministeriale di Napoli voluta dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha dato molta importanza a questa tematica. Di problematiche ce ne sono tante: i paesi G20 sono molto diversi tra di loro (dall’Arabia Saudita all’Italia all’India e alla Cina). In Italia ci sono tanti sforzi e tanta attenzione. Sicuramente le decisioni non sono sufficienti ma è difficile accordare paesi così diversi con interessi così diversi. La situazione però è al limite, si deve fare di più e speriamo che il governo continui in questa direzione.
La scuola può essere la risposta?
Assolutamente sì. L’anno scorso abbiamo fatto un questionario riguardo alle tre priorità su cui il Y20 si sarebbe concentrato. In ordine, le risposte sono state: ambiente, lavoro e scuola. È un tema fondamentale per i giovani e per le istituzioni. Abbiamo partecipato a una Ministeriale con il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e con quello del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando ed è fondamentale capire come rinnovare le scuole per contrastare l’abbandono scolastico ma anche per aiutare i ragazzi a trovare soluzioni tra scuola e lavoro. Abbiamo proposto di aggiungere nei Cv scolastici le skills necessarie al mondo del lavoro e alle esigenze moderne: digitalizzazione e green skills utili per la vita e per il lavoro. Servono nuove competenze, il mondo del lavoro evolve in modo rapidissimo e la scuola non è stata al passo. La scuola non dovrebbe essere solo un posto dove acquisire conoscenza ma anche aiutare tutti i ragazzi a sviluppare le proprie caratteristiche. Bisognerebbe aiutare i giovani a capire le proprie passioni e capire di più le esigenze nuove del mondo del lavoro. Rinnovamento, cambiamento e connessione con il mercato del lavoro attraverso soft skills che aiutino a capire cosa fare da grandi. La scuola serve davvero se aiuta a capire chi essere da grande e fornire capacità per riuscirci.
Come pensi che debbano essere spesi i fondi del PNRR per aiutare le nuove generazioni?
I macroargomenti di G20 e PNRR vanno a coincidere. Il nostro questionario può essere molto utile: cambiamento climatico, lavoro e scuola devono essere le priorità su cui investire.