Il 4 ottobre 2021 probabilmente sarà ricordato come uno dei giorni più bui per i principali social di Mark Zuckerberg. Oltre sei ore di down totale per Instagram, Whatsapp e Facebook a causa di un’errata configurazione dei server, che ha portato milioni di utenti a popolare altri social, in modo particolare Twitter dove gli hashtag #WhatsAppDown, #FacebookDown e #InstagramDown hanno iniziato a scalare le classifiche dei trend topic, raggiungendo in breve le vette e superando in Italia anche quello più seguito delle #Elezionicomunali2021. Una giornata da dimenticare, o meglio un periodo, per il colosso dei social network, a seguito anche dell’inchiesta del Wall Street Journal sul modo in cui sono gestiti i contenuti e rischi per gli utenti.
Cosa è successo
Il grande disservizio è stato spiegato dal New York Times che ha raccolto la spiegazione di John Graham-Cumming, chief technology officer di Cloudflare, una società di infrastrutture web. In sostanza, il problema principale è stato che il DNS (Domain Name System) ovvero il servizio che traduce il nome di un sito in un codice IP,quindi numerico e che il computer può leggere, ha smesso di funzionare. Graham-Cumming ha spiegato “È stato l’equivalente del rimuovere i numeri di telefono degli utenti dai loro nomi in rubrica, rendendo impossibile chiamarsi». Questo sicuramente è stato il problema principale ma altro sembra sia successo a proposito di una configurazione da parte dei dipendenti di Facebook, che a loro volta sono stati bloccati nell’accesso alla risoluzione del problema.
Crisi mondiale e perdite in borsa
Un down totale che ha coinvolto tutto il mondo, non solo in Italia ma anche in Francia, Germania o Belgio, e anche fuori dai confini europei come Turchia e Israele, dove è stato dichiarato subito il cyber allert. Un danno enorme, è state stimata una perdita economica a livello mondiale per Facebook di 160 milioni di dollari per ogni ora di interruzione della connessione digitale.
Le reazioni degli utenti
Dalle lacrime di disperazione di Zuckeberg e dei suoi dipendenti alle lacrime di risate per i tweet ironici di tantissimi utenti. Meme e battute hanno dominato la scena di Twitter per oltre sei ore e gli utenti si sono divisi tra chi ha aspettato senza troppa frenesia il ripristino delle funzioni e chi in preda al panico ha percepito questa mancanza come una grave perdita per il proseguire della sua vita quotidiana.
Il giusto approccio
È proprio tra i finti buonisti, che auspicavano alla fine dell’era dei social e a un ritorno alla vita “vera”, e tra gli incalliti dipendenti dei social, che hanno passato sei ore a suon di tweet e polemiche, che probabilmente si trova l’approccio che dobbiamo avere nei confronti dei social media e in generale del progresso tecnologico. La giusta misura è sempre nel mezzo. Se da un lato è utopico e forse anche ingenuo pensare di poter arrestare il progresso tecnologico, dall’altro è bene conoscerlo, informarsi per poter scegliere consapevolmente e liberamente l’uso che meglio ne vogliamo fare.
La libertà non è un mondo senza social, ma la capacità di farne a meno per sei ore senza alcun down.