Esiste una linea sottile tra libertà d’espressione e cattiveria gratuita, ed Emis Killa sembra conoscerne la differenza.
Il rapper, infatti, ha preso una posizione sulla vicenda che sta dividendo le masse: “C’è una sottile soglia tra provocare o ironizzare, ed essere offensivo o ignorante, soprattutto se certe cose cose non vengono scritte in una canzone e quindi senza alcuna scusante artistica” e ancora “va bene accettare il parere di tutti purché sia rispettoso, […] ma al di là di certe situazioni bisogna insegnare alla gente ad amare, non a discriminare“.
Emis, poi, ha provato ad utilizzare l’arte della maieutica e dell’empatia per stimolare una riflessione: “Sapete” -scrive- “sono padre di una bambina e ovviamente non posso sapere quale sarà il suo orientamento sessuale tra qualche anno. Pensare che possa andare al concerto di un suo idolo e sentirsi respinta in questa maniera mi spezza il cuore“.
Emis, il cui quarto mixtape ha convinto tutti della sua maturità artistica, si dimostra maturo anche come persona, fornendo ottimi spunti di riflessione a coloro che hanno confuso il tema dell’ignoranza con quello della “libertà di espressione”.
Il post di Hot Block Radio dedicato all’omofobia di Dababy ha, infatti, raccolto una sequela di commenti negativi in sostegno del rapper omofobo, a dimostrazione che il pubblico italiano è ancora molto poco sensibile ai temi LGBTQ+ e anche parecchio ignorante su alcune nozioni di base sulle malattie sessualmente trasmissibili (per esempio l’HIV che – secondo un utente che ha commentato il loro post – ”si trasmetterebbe attraverso il sesso orale”).
Una dichiarazione di Emis Killa su questa vicenda era inevitabile: dall’America all’Italia, sono in moltissimi gli artisti che stanno dicendo la propria sull’argomento -recentemente anche Rosa Chemical ha postato delle stories in cui esponeva lo stesso concetto. Emis non si schiera, “non me ne frega un cazzo” dice, ma dà ragione a chi si è sentito discriminato e a chi ha preso le difese dei discriminati, tra cui Notgoodd, una delle penne più forti tra i nuovi artisti emergenti, il quale è stato tra i primi a definire -giustamente- ”ignorante” DaBaby e il suo discorso.
Utilizzare la scusa dell’arte per giustificare qualsiasi cattiveria è insensato. Chiediamoci cosa sia l’arte e proviamo ad essere obiettivi in questa storia, senza doverci per forza sentire privati di una presunta ”libertà d’espressione” che, oltretutto, nessuno ci ha mai negato (come dimostrano, purtroppo, i tanti commenti contro gli omossesuali che ancora sono pubblicamente esposti sui social senza vergogna alcuna).
L’ignoranza non è mai una scusa.