Il 23 settembre del 2019 a Striscia la notizia andò in onda il fuorionda di Matteo Renzi che offendeva un po’ tutte le personalità di spicco della politica italiana. Da quel momento il tema dei video contraffatti è diventato argomento principale per diverso tempo su tutti i media italiani. Già da tempo però i deepfake (così chiamati i video bufala) stavano ottenendo notevole successo. Ricordiamo infatti, tra i deepfake più famosi, il video del presidente Barack Obama pubblicato nell’aprile 2018 da BuzzFeed e più recentemente il video di un falso Tom Cruise alle prese con situazioni di vita reale, virale su TikTok.
Cos’è il deepfake?
Per deepfake si intende la tecnica per la sintesi dell'immagine umana basata sull'intelligenza artificiale (AI). Avviene attraverso la combinazione e la sovrapposizione di immagini e video esistenti con video o immagini originali, tramite una tecnica di apprendimento automatico. In poche parole, i deepfake possono cambiare il volto di una persona in un video, e scambiarlo con quello di chiunque altro.
Un fenomeno pericoloso
Il fenomeno ha da subito allarmato esperti di comunicazione, informazione e politica. Questa tecnica rende un video fake indistinguibile da uno autentico. Di solito si tratta di celebrità o politici, manipolati in modo tale da sembrare veri, rischiando di alterare l’informazione e inquinare il dibattito pubblico. Non solo celebrità e politici, il rischio è anche per i comuni utenti perché questa tecnica è stata usata per il revenge porn e per compiere atti di cyberbullismo o altri crimini informatici di varia natura.
L’intervento di Facebook
Continua la lotta alle fake news di Facebook che dopo il grande lavoro realizzato durante la pandemia e le collaborazioni con le principali agenzie di factchecking, ha annunciato pochi giorni fa, i primi risultati di una collaborazione con la Michigan State University (MSU) sull'utilizzo di un nuovo metodo che può rilevare i video bufala sul social network. La tecnica sviluppata permette di distinguere i modelli utilizzati nella realizzazione dei filmati, così da creare una sorta di gerarchia dei software.