DDL Zan: ma che cos'è?
Cosa contiene il disegno di legge proposto da Alessandro Zan di cui si parla molto in questo periodo
Denise Gigliotti | 27 maggio 2021

Ciascuno di noi ha dei diritti, ma al giorno d'oggi non tutti sono rispettati. Un argomento che abbiamo dovuto affrontare nell’ultimo periodo è il Ddl Zan, proposto da Alessandro Zan (un attivista per i diritti lgbt attualmente impegnato nel Partito Democratico), che prevede misure di prevenzione nei confronti della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità, composto da dieci articoli. Con questo termine facciamo riferimento ad una proposta legislativa “avanzata” da vari organi, che potrà tramutarsi, una volta approvata, in una legge. Ma cosa comporta principalmente questo “disegno”?

Cosa prevede il DDL Zan

Il DDL Zan ha uno scopo ben preciso, ed è quello di punire l'istigazione all'odio e alla violenza ed evitare che la società diventi un ambiente ostile. Innanzitutto, prevede una condanna al carcere fino a 18 mesi per chi commette atti discriminatori basati sul sesso, orientamento, disabilità. Poi, carcere da 4 a 6 anni per chi commette violenze e l’istituzione della giornata internazionale contro l’omofobia, transfobia, bifobia e lesbofobia.

Le polemiche

Purtroppo sono state riscontrate delle polemiche da parte di alcuni esponenti del centrodestra, in particolar modo della Lega, i quali non hanno condiviso l’uguaglianza e gli stessi diritti tra persone eterosessuali e omosessuali. Se da una parte c’è chi non è favorevole alle pari dignità, dall’altra c’è chi ha visto il genere femminile fra quello delle "minoranze discriminate". Ad affermarlo sono state le esponenti del Parlamento, affermando che si tratti di un disegno di legge sessista poiché vede le donne come un "aggregato” discriminato. Altro pensiero subentrato è la preoccupazione, di chi è contrario, che possa limitare quella che è la libertà di espressione. Ma sono state prese delle "precauzioni” salvaguardando le opinioni altrui a meno che non siano discriminatorie o violenti.

La Camera ha approvato il 4 novembre 2020 in prima lettura il ddl, passando il compito alla Commissione Giustizia del Senato, che lo ha tenuto bloccato per alcuni mesi, a causa anche delle resistenze di Lega e Fratelli d'Italia, sostenuti da alcuni esponenti della sfera cattolica. Quest’ultimi non ritengono sia necessaria una legge specifica in merito, sottolineando che basterebbe soltanto modificare la legge Mancino, che punisce i reati e le discriminazioni basate su nazionalità, etnia e credo religioso. Ad oggi sembra che qualcosa si sia mossa, infatti l'approvazione del ddl Zan è stata fissata dal Senato. Avremo finalmente una svolta? Ognuno di noi sarà libero di vivere la propria vita senza la paura di nascondersi dalla società?

 

Foto: Alessandro Zan su un palco a Roma | Facebook: Alessandro Zan