Per parlare di morti sul lavoro, dobbiamo prima chiederci il perché questi incidenti avvengano. Il fenomeno continua ad aumentare, ed è spesso legato ai problemi economici e, nell'ultimo anno, alla pandemia da Covid-19.
Il problema dei macchinari
Per esempio parlando del settore agricolo, ovvero quello in cui si muore di più, gli incidenti spesso avvengono per colpa di mezzi di lavoro datati e poco sicuri. Un’emergenza della quale la politica dovrebbe occuparsi, predisponendo dei piani di incentivazione per il rinnovo dei mezzi agricoli in Italia e approvando leggi che prevedano il controllo dei macchinari delle aziende al fine di evitare incidenti.
Nonostante la già esistente normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, il Decreto Legislativo 81/2008, purtroppo le morti sul lavoro in Italia continuano ad aumentare ogni giorno e i dati dell’INAIL quest’anno hanno registrato un incremento dell’11,4% rispetto allo stesso periodo del 2020. Infatti si sono verificate 185 morti sul lavoro solo nel primo trimestre di quest’anno. L'incidente del 4 maggio a Prato, che ha riscosso molto indignamento mediatico, ha visto morire una madre di soli 23 anni, rimasta impigliata nel rullo del macchinario di un’azienda tessile con il quale stava lavorando.
Calano gli infortuni, ma il Covid miete vittime a lavoro
Al contrario stanno calando gli infortuni, ma questo è semplice conseguenza del crollo degli occupati in questo periodo di pandemia. Le morti purtroppo invece stanno rispecchiando quello che è successo nel 2020. Infatti le denunce con esito mortale dello scorso anno sono state 1270, 181 in più del 2019, con una crescita del 16%.
L'incremento è influenzato soprattutto dalle morti avvenute a causa dell'infezione da Covid-19 in ambito lavorativo, che rappresentano circa un terzo dei decessi denunciati all'INAIL dall' inizio del 2020. Se prendiamo in considerazione il periodo non-pandemico che va dal 2015 al 2019, assistiamo a una diminuzione dei decessi in ambito lavorativo del 9,6%, a dimostrazione che, forse, qualcosa sta cambiando. Infatti le categorie di lavoratori maggiormente colpite nel 2020 sono state gli operatori socio-sanitari, i medici e il resto del personale che lavora all’interno degli ospedali. Secondo l’INAIL queste categorie hanno raccolto circa il 79% dei contagi professionali. Il settore spera che il governo prenda sul serio questi decessi e faccia qualcosa in più per risolvere il problema al più presto.