Essere donna nel ventunesimo secolo, spesso non è molto diverso da come lo si era nel secolo scorso. Nonostante si continui a parlare di quote rosa e di pari opportunità se andiamo a guardare nella vita di ogni famiglia, nelle stanze di ogni organizzazione ed in ogni ufficio pubblico, non sempre si può constatare la presenza della parità di genere.
I dati
- il 98% delle persone che hano perso il lavoro nel dicembre 2020 sono donne;
- il 42% delle donne nel modo non può lavorare perchè deve farsi carico della cura dei familiari;
- nel 2020 si è verificato un femminicidio ogni due giorni e nel primo lockdown le chiamate al numero di emergenza Antiviolenza e Stalking (1522) sono aumentate del 73%.
In ambito professionale
Un altro sintomo della prevalente sottovalutazione della figura femminile è evidente quando abbiamo bisogno di un professionista: difficilmente si riesce a coniugare al femminile una qualsiasi professione. Neanche sappiamo se sia più corretto dire "Avvocata" o "Avvocatessa"," Sindaca" o "Sindachessa" semplicemente perchè alcune professioni o cariche pubbliche sono sempre state esclusivo dominio degli uomini. E allora, che sia Sindaca o Sindachessa, speriamo di vivere un futuro ( e perchè no, anche un presente) in cui le persone siano impiegate per le capacità che dimostrano, per le qualità che le contraddistinguono, senza cadere nell'ormai superato pregiudizio di privilegiare l'uno o l'altro sesso a seconda della mansione che si deve svolgere.