Durante il periodo del Covid-19, le scuole di tutti i gradi sono state costrette, come sappiamo, a chiudere i cancelli e a obbligare gli studenti a seguire le lezioni da casa. Qualcuno potrebbe pensare, perché iscriversi all’università se poi bisogna svolgere le lezioni in didattica a distanza? Nonostante questo pensiero, però le iscrizioni alle università italiane nell’autunno 2020 sono aumentate di oltre il 5%.
Perché sono aumentate le iscrizioni alle università?
Con il Decreto Rilancio il governo Conte ha stanziato 165 milioni in più per la riduzione delle tasse universitarie: infatti chi ha un Isee minore di €20.000 non deve pagare le tasse per l’anno accademico 2020-2021. In più altri 40 milioni di euro sono stati destinati al fondo statale per le borse di studio. Nonostante questo, l’Italia rimane uno dei paesi europei con le tasse universitarie più alte: con una media di €1.628 all’anno. In altri paesi, come la Francia, le imposte universitarie sono molto basse: gli studenti del primo ciclo pagano €262, mentre quelli del secondo ciclo €335. Altri ancora, come la Germania, non fanno pagare tasse né di iscrizione né nel secondo ciclo ai propri studenti universitari. Infine, paesi come la Svezia, la Grecia e la Finlandia non impongono tasse universitarie.