L’ansia genera l’ansia, è ansiogena anche lei e va a finire che persino le nostre ansie hanno l’ansia. Ma non è che il vero problema è che ci pensiamo troppo? Forse funziona come con la storiella del bicchiere: quanto pesa un bicchiere d’acqua? Non conta il peso assoluto: esso varia a seconda del tempo in cui viene tenuto sollevato: se lo teniamo sollevato per un minuto non avremo nessun tipo di problema; se lo reggiamo per un’ora, il nostro braccio inizierà a essere dolorante; se poi questo bicchiere decidiamo di tenerlo sollevato per un’intera giornata, il braccio si paralizzerà. Eppure è sempre lo stesso bicchiere. Ciò che lo rende pesante e insostenibile è il tempo in eccesso che gli dedichiamo.
Funziona allo stesso modo con problemi e preoccupazioni: se dedichiamo loro il tempo necessario per risolverli, la nostra mente non ne risente. Se invece ci pensiamo costantemente, più del dovuto, facendoli diventare delle vere e proprie ossessioni, ecco che il nostro cervello e tutto il nostro organismo ne risentono. Bisogna saper mettere giù il bicchiere al momento giusto, trovare un modo per disinnescare le preoccupazioni, per esorcizzare l’ansia, per batterla.
La prima cosa da fare è essere consapevoli che per ogni problema esiste per forza una soluzione. E poi, una cosa fondamentale: imparare a trasformare la propria ansia in energia positiva che aiuti ad arrivare al cuore del problema e risolverlo. Ne sei capace! Puoi farlo! Se pensi di non esserne in grado è perché finora non hai avuto davvero la necessità e la spinta giusta. Credimi, arriverà un momento in cui ti sentirai scoppiare, con il cervello saturo e gli occhi pronti a lasciare andare le lacrime e proprio in quel momento, magari anche sfogandoti, capirai che la soluzione è sempre stata lì e aspettava soltanto che tu la trovassi.