Eppure le preoccupazioni possono essere gestite ed è necessario imparare a conviverci senza essere fagocitati da esse. Lo si deve fare con l’aiuto di uno specialista senza alcuna vergogna se necessario ma, se gestibili, si possono mettere in pratica dei trucchetti che aiutano a sentirsi meglio. Ecco come i nostri giovani reporter fanno fronte alle ansie che sembrano soffocarci.
Hai dei trucchetti per gestire l’ansia?
Antonella (16 anni): Mi aiuta molto fare lunghe passeggiate nel verde o chiudere gli occhi e immaginarmi di essere in acqua, al mare, in una giornata di sole.
Gaia (16 anni): Di solito cerco di pensare positivo. Prima delle interrogazioni mi concentro su tutti gli sforzi che ho fatto nello studio.
Martina (18 anni): Utilizzo tipi di respirazione che mi sono stati insegnati dalla mia psicologa o ascolto la musica e mi concentro sulle parole.
Martina (18 anni): Gli esercizi di rilassamento, magari sul controllo della respirazione, possano essere utili per tranquillizzarsi.
Sara (17 anni): Sì, ne ho uno! È molto banale ma secondo me è fondamentale: controllare la respirazione. Quando sono in ansia, infatti, faccio dei respiri molto profondi.
Viola (16 anni): Sì, li uso spesso per non farmi travolgere dall'ansia: respirare lentamente, parlare (sia con altre persone che da sola) e ascoltare musica specifica con l'intento di acquisire più sicurezza in quel modo
Hai mai pensato di rivolgerti a uno specialista?
Anna (17 anni): A volte sì, ma sono sempre riuscita a gestire l’ansia da sola.
Antonella (16 anni): Quando ero alle medie e soffrivo molto di ansia ci ho pensato spesso, ma adesso che sono un po' più grande riesco a gestire meglio le emozioni.
Gaia (16 anni): Credo che rivolgersi agli specialisti sia fondamentale sia nelle situazioni di necessità ma anche in quelle che noi consideriamo "normali": tutti hanno bisogno di una mano e di comprensione, quindi sì.
Giorgia (16 anni): Sì, ci penso molto spesso, soprattutto durante questo periodo che stiamo vivendo.
Giulia (16 anni): Ho partecipato a un corso che insegnava a gestirla, ottenendo però scarsi risultati.
Martina (18 anni): Ho provato diverse psicologhe in 3 anni, finalmente nell'ultimo anno ho trovato quella giusta.
Martina (18 anni): Sì, tutt'ora mi faccio seguire da una specialista che mi aiuta ad affrontare il problema.
Sara (18 anni): Certo, l'ho anche fatto! Credo che non ci sia niente di male. È molto utile parlare con qualcuno di esterno, che non conosce nulla della tua persona e quindi non giudica ma ascolta e basta. All’inizio ero scettica ma sono convinta che serva a chiunque.
Tommaso (17 anni): No, perché non sono un soggetto particolarmente ansioso e i rari attacchi di ansia di cui sono vittima riesco a gestirli facilmente da solo.
Come hai fatto durante il lockdown?
Antonella (16 anni): In realtà durante il lockdown la mia ansia è diminuita perché avevo molto più tempo per me stessa e passavo molte sere in giardino a guardare il tramonto e respirare aria pulita.
Carolina (16 anni): Mi sono tenuta impegnata tra lo studio, le serie tv e la musica.
Gaia (16 anni): Il lockdown è stato uno dei momenti peggiori, non solo per me, ma per la gran maggior parte dei miei coetanei: la mancanza di interazioni sociali alla nostra età di certo non aiuta, e i social, nonostante vengano spesso e volentieri criticati, sono stati per me un importante mezzo di svago e di interazione con i miei amici.
Martina (18 anni): È stata parecchio dura infatti la mia situazione è peggiorata. L'unica cosa che ho potuto fare è sentire molto spesso la mia psicologa e ho inoltre iniziato un corso di meditazione (su un’app) che mi ha un po’ aiutata.
Sara (17 anni): Per non farmi prendere dall’ansia e per rilassarmi ho fatto molte passeggiate da sola con le mie canzoni preferite in sottofondo. Mi ha aiutato a staccare la mente!
Sara (18 anni): Mi sono concentrata su me stessa, mi sono presa del tempo per me. È un grande lavoro, talvolta non semplice, perché si sta male, ma poi ci si impara ad amare e non c'è cosa più bella.
Tommaso (17 anni): Quello che mi ha provocato un po’ di ansia è stata la paura del contagio. Sono riuscito a controllarla documentandomi sul problema, parlandone con i miei e adottando tutte le misure previste.
Viola (16 anni): L'improvviso impatto del lockdown non è stato molto facile da accettare e ha avuto molte ripercussioni sul mio umore e sui miei stati d'animo giornalieri. Quello che può aiutare a limitare il più possibile la sensazione di solitudine è parlarne il più possibile con altri: amici, parenti, anche uno specialista magari.