Ansia, preoccupazione e stress sono i sentimenti che, oggi più che mai, governano lo stato d’animo della maggior parte dei giovani, che - proprio nel pieno della loro adolescenza - sono pervasi da un profondo senso di abulia ed inutilità. La pandemia, diventata ormai parte integrante della vita di tutti, oltre a determinare conseguenze fisiche, ha svelato e messo in luce la fragilità degli adolescenti, già presente nella società ma mai curata abbastanza. La solitudine che emerge all’interno delle mura domestiche, sta generando disequilibri e innescando sui giovani effetti deleteri come tentativi suicidi e autolesionismo. Il disagio psicologico è arrivato all’apice della sopportazione.
I dati
Un’indagine effettuata da numerosi ospedali, pubblicata su European Child and Adolescent Psychiatry mostra un aumento del 57% degli episodi di autolesionismo adolescenziale nel mondo derivante dall’isolamento. Secondo un sondaggio in Italia, realizzato dall’Ospedale Regina Margherita di Torino, su circa 800 minori di età media 12 anni, circa il 30% è ad alto rischio di disordine da stress-post traumatico. La psicoterapeuta Francesca Maisano, dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, ha osservato, su un campione di centinaia di minori, una distinzione comportamentale tra i maschi, che sviluppano una maggiore aggressività e rabbia nei confronti della propria famiglia e le femmine, in cui si rilevano numerosi fenomeni di autolesionismo e crollo dell’autostima. Si è inoltre potuto constatare, in Italia, un aumento sostanziale di prescrizioni di dosi di metilfenidato, un farmaco contro i disordini dell’attenzione. Ma il dato più rilevante è che, a gennaio, gli accessi nelle strutture sanitarie per tentato suicidio in Lombardia, sono raddoppiati rispetto all’anno precedente per un totale di 86 casi. Il Telefono Azzurro ha inoltre registrato rispetto all’anno 2019 un incremento ponderoso delle chiamate ricevute da parte di giovani in cerca di supporto psicologico.
Quale futuro
Il cervello dei ragazzi è stato plasmato negativamente dalla pandemia e gli adolescenti stanno andando incontro a evidenti cambiamenti neurobiologici che potrebbero avere ripercussioni sul loro futuro. In un momento di crescita come l’adolescenza, l’essere umano non è in grado di sopportare il peso della solitudine e della carenza di contatti reali, cui si aggiunge il peso opprimente di un futuro incerto e privo di certezze.
Soluzioni
Queste problematiche si stanno ravvisando anche nel resto del mondo. La Francia è uno dei Paesi che si è da subito attivato per attenuare tali fenomeni: il Presidente Macron ha presentato un piano di rimborso di almeno 10 sedute gratuite di supporto psicologico nelle scuole, destinato ai bambini tra i tre e i 17 anni che abbiano riscontrato problemi di salute mentale a seguito della pandemia. In Italia, Il Ministero dell’Istruzione ha predisposto un protocollo per la sicurezza del rientro a scuola: con il “decreto sostegni” sono stati stanziati fondi per sportelli d’ascolto dedicati ai ragazzi di tutte le età. Tuttavia, tale protocollo è stato giudicato insufficiente dal Presidente dell’Ordine degli psicologi David Lazzari, in quanto, non essendo i fondi vincolati, le scuole potrebbero utilizzarli anche per altre esigenze. Ciò costituirebbe un grave errore, tenuto conto che sono numerosi gli studenti che hanno intrapreso la scelta di cessare la frequentazione delle lezioni scolastiche.
Didattica a distanza
Traspare quindi l’enorme perdita del valore umano che la scuola con la presenza fisica riusciva a trasmettere agli studenti, sostituito e ridotto a un semplice numero, un voto, che genera esclusivamente paura e angoscia. Con la didattica a distanza è stata perduta l’interazione diretta tra alunno e professore, tutto si limita ad un rapporto tra pixel e videocamera, una realtà virtuale non più definibile come “scuola”.
L’insieme di tutti questi fattori sta alimentando un fortissimo sentimento di ansia nei giovani, che stanno diventando sempre più vulnerabili e sensibili alla vita. Nel passaggio tra pre-adolescenza e adolescenza dovrebbe essere fondamentale la manutenzione della felicità, con una maggiore attenzione da parte della società verso i ragazzi.