Diversi studi affermano che, a causa di questa situazione pandemica, c’è stato un rilevante e pericoloso aumento dei ricoveri in ospedali psichiatrici tra gli adolescenti e i bambini di età compresa tra gli 8 e i 10 anni. Secondo Stefano Vicari, docente e primario di neuropsichiatria infantile al Bambino Gesù di Roma, l’aumento dei ricoveri è incrementato del 30% rispetto al 2019, e di questi il 65% è costituito da casi molto gravi. Secondo il Sole24ore le patologie più comuni riscontrate sono ansia, irritabilità, disturbi del sonno, depressione, difficoltà di concentrazione, disturbi alimentari e, nei casi più estremi, autolesionismo e tentativi di suicidio.
Le cause
Queste patologie sono dovute alla situazione pandemica, ma se durante il primo lockdown il numero dei ricoveri è rimasto pressochè uguale a prima della pandemia (perché quel lockdown è stato visto più come un’occasione di relax), durante il secondo si è registrata una vera e propria crisi. Secondo il BolognaToday, ciò che manca maggiormente ai giovani è il contatto fisico, che aiuta a prevenire e ridurre ansia e depressione. La chiusura delle scuole sicuramente non li ha aiutati, infatti molti adolescenti dichiarano di trovarsi male con la DAD in quanto l’apprendimento risulta più complicato e causa ulteriori ansie e incertezze che si riflettono sul rendimento scolastico. Il desiderio che loro più manifestano, secondo il Quotidianosanità.it è quello di poter fare nuove esperienze di vita che li aiuterebbero a crescere, ad individuare se stessi e ad acquisire una propria autonomia.
La mia esperienza
Essendo anch’io un’adolescente posso affermare che non è un periodo per niente facile per noi giovani e che abbiamo il forte desiderio di ritornare ad essere ragazzi, di uscire da questa situazione di staticità, di creare dei bei ricordi di questa nostra età, di fare nuove esperienze e di imparare da esse lezioni che porteremo con noi per tutta la vita.