A Savignano sul Panaro, ai piedi dei primi rilievi collinari modenesi, le studentesse e gli studenti delle scuole medie hanno appena portato a termine il progetto Sguardi prospettici dei giovani su e per il territorio: tre luoghi della loro terra, tre podcast. Oltre ad approfondire le storie e le geografie della propria territorialità, gli studenti hanno appreso i diversi formati di storytelling alla base dei podcast, raccontando i luoghi più importanti per loro, fra Savignano e dintorni e intervallando i racconti con degli approfondimenti sulle proprie esperienze, dei veri e propri “sguardi” intimi legati ai luoghi e ai paesaggi descritti.
Mia: “La Rocca solo a guardarla da fuori mi incanta. La prima volta che ci sono andata ero in seconda elementare. Ancora oggi la Rocca mi meraviglia; ogni volta che ci passo davanti anche solo con la macchina penso a come le persone nel Medioevo l'abbiano costruita. in quei tempi di guerra ma anche di felicità”.
La Rocca di Vignola è meta di tantissime gite per gli studenti del luogo, uno dei simboli più importanti dell’identità geografica e culturale per gli abitanti della valle del Panaro: i ragazzi non solo ne hanno tracciato un profilo storico e descrittivo, ma sono arrivati anche a ricostruire e drammatizzare la vita di Uguccione dei Contrari, un dandy ante litteram che trasformò questa fortificazione carolingia in una sontuosa dimora nobiliare, i cui affreschi ed eccessi risplendono ancora a distanza di secoli.
Secoli che riecheggiano e vengono nuovamente resi vivi anche nel podcast dedicato al borgo medievale di Savignano Alto, uno dei più suggestivi dell'Emilia Romagna. Al suo interno spiccano i resti del Castello di Savignano, noto fin dal 1026, in cui, ogni estate, prende vita la “Lotta per la Spada dei Contrari”, un palio fra le 6 contrade di Savignano sul Panaro, rievocazione storica nella quale hanno preso parte in più occasione anche i ragazzi, che nel podcast raccontano le loro esperienze e i loro ricordi, frammisti alla storia secolare delle pietre del borgo.
Tommaso: “Ho preso parte alla Spada dei Contrari nel 2017. Mi ricordo che facevo parte della contrada del Garofano: gli allenamenti erano faticosi, sfiancanti. Era complesso, dopo aver fatto i compiti, andare subito nel luogo di allenamento. Non ho partecipato a quella gara, ma ero molto bravo nel tiro alla fune. Ma quando dovevamo fare il salto con il sacco quasi tutti cadevano, invece i più abili inciampavano e basta”.
Sara: “La mattina del 7 gennaio con mio papà e mio fratello sono andata a vedere il ponte danneggiato dal fiume, ci siamo fermati in uno spiazzo per fare delle foto. Sentivo l’acqua che scorreva fortissima e vedevo il pilastro del ponte rotto. Volevo scendere perché volevo vedere meglio ma la strada era ovviamente chiusa”.
Ha invece un taglio più giornalistico - quasi d’inchiesta - il podcast dedicato al fiume Panaro: dall’esondazione dello scorso dicembre alle polemiche legate alla costruzione di una discarica di rifiuti tossici. Gli approfondimenti e la ricerca dei materiale d’archivio non elimina allo stesso tempo uno sguardo più lirico e bucolico sulla bellezza del fiume.