Russia-Italia, documenti rubati. Il punto della situazione
Le giustificazioni e le conseguenze del gesto dell'ufficiale della Marina Militare che ha venduto i documenti segreti alla Russia
Ludovica Ricotta | 6 aprile 2021

Quella di Walter Biot, ufficiale della Marina Militare, è una storia di spionaggio quasi inconcepibile per quanto grave. È la storia di un uomo che ha venduto informazioni riservate a un ufficiale russo in cambio di una somma di denaro, rendendosi così colpevole di spionaggio politico-militare e rivelazione di segreto.

L'accusa

Dopo lunghe indagini e ricerche perseguite dall’AISI, Agenzia Informazioni Sicurezza Interna, degli investigatori del ROS sorpresero i due ufficiali in un parcheggio a Roma, è emerso che il capitano della Marina Militare ha consegnato alcuni file segreti ottenuti scattando delle foto allo schermo del computer nel suo ufficio.

Le giustificazioni

Walter Biot insieme a sua moglie si è giustificato spiegando che le sue azioni sono state causate da alcuni problemi economici portati dalla situazione di pandemia, per i quali non è riuscito più a fronteggiare le tante spese, tra cui un debito e una figlia malata che necessitava di cure particolari. 

Le conseguenze

Il gesto dell’ufficiale italiano ha messo a rischio anche il rapporto tra Russia e Italia, portando infatti alla conseguente espulsione di due funzionari dell’ambasciata russa, uno dei quali è l’ufficiale a cui erano state riferite le informazioni segrete. E il Ministro degli Esteri, Luigi di Maio, durante una comunicazione al Senato ha sottolineato che si è trattato di "un atto ostile di estrema gravità per il quale abbiamo assunto immediatamente i provvedimenti necessari”.