Leggere è uno di quei passatempi di cui non ci si stanca mai: chi si negherebbe un po’ di relax con un bel libro, sotto le coperte, una bella cioccolata calda, in una giornata piovosa? Allargando la visuale, tra l’altro, la lettura può essere pensata anche come svago collettivo: perché non organizzare una serata libro con il tuo gruppo di amici, o al contrario con perfetti sconosciuti (così da creare nuove conoscenze, legate da passioni comuni) per discutere del libro letto? Leggere conduce in un mondo a parte, che permette di viaggiare con la fantasia, di staccare dalla quotidianità e di immergersi nelle vicende dei protagonisti, più o meno avventurose, spaventose, divertenti, appassionanti e misteriose, a seconda del genere scelto. Come diceva Umberto Eco infatti, “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro”.
La storia della scrittura
Importante per iniziare è citare la storia della scrittura: grazie ai monaci amanuensi ci sono arrivati molti dei testi dell’antichità, ma è grazie all’invenzione della stampa a caratteri mobili che i libri si sono diffusi. C’è da dire però che Gutenberg non fu il primo, ma prese ispirazione dalla scrittura mercantesca dei notai fiorentini e dalla xilografia cinese, a lui precedenti. È innegabile che il modo di trattare un argomento, e l’argomento stesso, cambi a seconda del pubblico a cui i testi si rivolgono e il periodo storico in cui vengono scritti, con le sue particolarità e necessità: chiaramente non ci saranno molte opere sulla disuguaglianza per un pubblico aristocratico, o non sarà frequente il tema dell’inquinamento ambientale nel ‘500. Ogni opera (che sia letteraria, artistica, filosofica…) si adatta al contesto storico-culturale in cui è inserita, andando però anch’essa a arricchirlo ulteriormente: si potrebbe parlare di Rinascimento senza citare l’Orlando Furioso o di Stilnovismo senza la Divina Commedia?
Dalla Scuola Siciliana alla contemporaneità
Partendo dalle origini, gli studiosi danno un punto d’inizio alla storia della letteratura italiana laica: la Scuola Siciliana di Federico II, con le storie dei cavalieri e delle relative amate, donne da esaltare ed evangelizzare. Vediamo poi un periodo intermedio, la Scuola di Transizione, per poi passare allo Stilnovismo dantesco. Ad Alighieri vediamo poi susseguirsi successivamente Petrarca e Boccaccio, precursori dell’umanesimo, durante il quale nelle signorie i mecenati finanziavano intellettuali e artisti, in modo tale che l’arte e la poesia passassero dall’essere popolari (come era per gli stilnovisti) all’essere riservate ai pochi che se le potevano permettere. Osserviamo poi la nascita del romanzo epico cavalleresco, con la ripresa dei valori del ciclo carolingio e bretone, destinati quindi al popolo, in quanto rozzi e dallo stile basso, di cui fa parte l’opera di Ariosto, Macchiavelli e Tasso. Ricordiamo poi il Barocco italiano, l’Illuminismo e il Romanticismo con Manzoni, Leopardi, e Foscolo; e successivamente Verga, Carducci… Ovviamente la letteratura italiana non si esaurisce così, ma può essere largamente approfondita sia fra i diversi autori del passato, che della contemporaneità, per poi continuare nel futuro, ed è proprio qui il bello: come di fatto è iniziata, finirà con l’uomo, che sente la necessità di scrivere per coloro che hanno pari bisogno di leggere ciò che gli altri per loro producono.
Generi e gusti
Le tematiche affrontate nella storia sono quasi infinite: a partire dalle storie d’amore, di avventura, a quelle legate alla vita religiosa… Alcuni temi vanno e vengono, a seconda della necessità del periodo di appartenenza, altri invece sono immortali, facendo parti di quegli argomenti che, appartenendo alla natura umana, rimangono attuali in ogni secolo li si legga: l’amore, la rabbia, la passione, i sentimenti; sono innati in ognuno di noi. È quindi impossibile non scriverne, anche se non è invece da tutti saperli descrivere in maniera che arrivino a diventare “eterni”. Oggi, sia giovani che meno giovani si dividono: alcuni continuano ad ammirare i grandi classici del passato, per la loro perpetua attualità, altri invece preferiscono generi “nuovi”: i romanzi gialli, horror, distopici e simili: è giusto infatti non rimanere legati al passato, ma cambiare ed evolversi, nonostante le ore di lettura non siano mai abbastanza: secondo l’Istat, i “lettori forti” (coloro che leggono almeno un libro al mese) formano solo il 13,7% della popolazione, mentre il 45,5% degli italiani si definisce “lettore debole” (leggendo non più tre libri all’anno).
L'influenza della pandemia
Anche il grande evento della pandemia ha influito sulla lettura: prima di tutto ha dato più tempo a tutti coloro che, costretti in casa, con o senza lavoro, riservavano poco spazio alla lettura; ma soprattutto ha influenzato il genere dei libri scelti dai lettori: fra i testi più venduti nel 2020, guardando ad esempio sulla pagina di Amazon, i titoli maggiormente venduti sono quelli che trattano della vita ai tempi del Covid, della differenza degli stili di vita delle persone durante questi tempi duri e, tra la stessa popolazione, la difficoltà crescente dal passato ad oggi, in una situazione così complessa e, ormai si può dire, stancante. Nonostante le differenze, quindi, la lettura è volta ad unire le persone in una storia nata dalla mente dell’autore volto a dare determinate sfaccettature all’intreccio, nonostante poi ognuno di noi, diverso dagli altri, vedrà il lato della storia a cui si sente più vicino, diventando il miglior strumento di comunicazione e crescita che ci possa essere.