“Se riuscirò ad andarmene da qui vivrò una vita completamente diversa”: questo è quello che ha pensato il giovane Papillon in ogni momento dei quattordici anni passati nel bagno penale della Guyana francese; ed è questa voglia di ricominciare e di imparare a vivere che lo accomuna alle vittime della schiavitù moderna. Il fatto che la storia di Papillon, dopo quasi un secolo, sia ancora così attuale, ci può far pensare e ci fa domandare: “Per quanto ancora nel mondo ci saranno queste situazioni di oppressione e costrizione? Quanto ancora dobbiamo aspettare prima che il diritto alla libertà sia tale per ognuno di noi?”
Nella Parigi degli anni ’30 il giovane ladruncolo Henri Charrière, conosciuto da tutti come Papillon, per via di una farfalla che aveva tatuata sul petto, fu incastrato in un omicidio e condannato all'ergastolo: il 28 ottobre 1931 venne mandato ai lavori forzati in una colonia carceraria nella Guyana francese, a largo della Colombia. Papillon era determinato a riacquistare la sua libertà e, anche se era apparentemente impossibile, tentò la fuga ben nove volte, senza mai arrendersi e senza mai perdere la certezza di poterci riuscire. Ogni tentativo gli costò fatica e sofferenza nei lavori della colonia o anni di isolamento, ma si dimostrò disposto a tutto pur di esaudire il suo desiderio di essere libero e di crearsi una nuova vita. Sapeva di essere un ladro e un malvivente per scelta e sapeva anche che chi infrange la legge merita un castigo, ma non riuscì mai ad accettare quello che gli fu inflitto, perché il bagno penale a vita gli sembrava ingiusto anche per il peggiore dei colpevoli. L’ultima evasione lo portò in Venezuela, a Caracas, dove riuscì a stabilirsi e a distaccarsi dall’immagine di sé precedente alla condanna. Circa venti anni dopo ricevette la cittadinanza venezuelana e nel 1973 morì, dopo aver scritto la sua autobiografia Papillon.
Il bagno penale è stato abolito ma ancora oggi, a distanza di 90 anni dalla condanna di Papillon, ci sono paesi nel mondo che continuano ad applicare la pena di morte o in cui esistono delle forme di schiavitù. La cosiddetta schiavitù moderna riguarda circa 40 milioni di persone, di cui il 71% sono donne e ragazze e il 25% sono bambini. Le vittime di schiavitù subiscono violenza e minacce e più della metà è costretta ai lavori forzati o è sfruttata sessualmente. Ognuna di queste persone, proprio come Papillon, ha come unico desiderio la libertà, la possibilità di poter costruire la propria vita e di poterla vivere.