La radio prima dello scoppio della pandemia era un piacevole passatempo specialmente per chi trascorreva gran parte della propria giornata all’interno di un veicolo come mezzo di informazione o d'interazione con gli ascoltatori. E ora? Com'è cambiato il suo uso da quando restiamo a casa per lavorare e ci spostiamo meno frequentemente?
Chi sono gli ascoltatori oggi?
Il numero delle persone che lavora fuori casa si è ridotto sensibilmente; basti pensare che oggi solamente 1 persona su 4 si muove ancora per lavoro. La minore mobilità ha sicuramente avuto un impatto, seppur contenuto, sugli ascoltatori della radio, la quale ha perso circa il 20% degli ascoltatori giornalieri. Gli studi effettuati dal Tavolo Editori Radio hanno evidenziato, però, come la radio abbia saputo compensare a questa ridotta mobilità tramite la crescita dell’ascolto casalingo. Come direbbero gli inglesi si è passati da un monopolio del drive-time ad una crescita del sofa-time.
Le modalità di ascolto sono le stesse?
È stato dimostrato che l’ascolto casalingo oltre all’utilizzo di più device di ogni genere comporta maggiore attenzione ed interazione accompagnando diversi tipi di attività. La maggiore interazione è stata confermata dagli studi che dimostrano come più di un ¼ degli ascoltatori abituali abbiano dichiarato di interagire con emittenti e programmi. La radio, nata come fonte di compagnia e svago, si è dimostrata anche un mezzo credibile di informazione, specialmente quella d’emergenza legate alla situazione Covid.
Per concludere...
Possiamo dire che la radio si è dimostrata particolarmente attrezzata per rispondere a quest’ emergenza improvvisa ed ha dato prova di esserci e di unire anche le collettività. Nella prima fase dell’emergenza tutte le radio italiane hanno dato vita all’iniziativa “La radio per l’Italia”, che prevedeva allo stesso orario la sequenza unificata di 4 brani: Inno di Mameli, Azzurro di Celentano, La Canzone del Sole di Battisti e Nel Blu Dipinto di Blu di Modugno. Quest’iniziativa ha portato unità e la maggior parte degli italiani ha sostenuto di esserci avvicinato di più alla radio.