La tragica situazione pandemica ha letteralmente messo in ginocchio l'economia del nostro Paese: tra fallimenti, casse integrazione che arrivano a singhiozzo, stipendi in ritardo e perdita di posti di lavoro, la crisi economica sta diventando un flagello di dimensioni pari a quella sanitaria. E a farne le spese sono, ancora una volta, le donne.
Dati sull'occupazione
L'istat ha pubblicato i dati riguardanti l'occupazione e ciò che ne emerge è sconvolgente: hanno perso il lavoro 101 mila persone, 99 mila donne e 2000 uomini. E questo è solamente il dato più eclatante. Se ampliamo la visione e guardiamo i dati di tutto l'anno, la situazione non cambia. 444 mila occupati in meno in Italia nel 2020 e il 70% di questi erano donne. Colpa della drammatica situazione che stiamo vivendo? No. Guardiamo i dati del 2019. Il tasso di occupazione era del 37,4% per le donne mentre del 54,4% per gli uomini. La disoccupazione: 15,1% per le donne e 11,6% per gli uomini. Inattività: 56% per le donne e 38,5% per gli uomini.
Disuguaglianze
Quello che è importante sottolineare, quindi, è che la situazione covid non ha creato un problema, ma ne ha portato a galla in modo evidente uno che c'è sempre stato. Evidentemente le donne sono quelle “sacrificabili”, quelle a cui magari pensano di fare un favore lasciandole a casa a occuparsi della famiglia, quelle che hanno un salario più basso, quelle che subiscono molestie, quelle che molto spesso non vengono nemmeno assunte, solo per il fatto di essere donne. Chi ancora dice che non ci sono problemi di disuguaglianza sul lavoro è ingenuo o, peggio ancora, ipocrita.