I canoni di bellezza sono sempre stati sotto i riflettori della società proponendo modelli da seguire che spesso hanno minato la sensibilità delle persone, soprattutto gli adolescenti. Nel corso della storia la donna è stata una figura vulnerabile fatta per piacere all’uomo, ribaltando completamente la legge naturale che vede gli uomini come i detentori delle armi di seduzione.
I cambiamenti negli anni
Gli uomini sono stati i primi a dettare i canoni di bellezza delle donne, seguiti dalle industrie e dalle pubblicità. All’inizio degli anni ’50 si preferiva la donna dalle curve morbide con seni prosperosi e fianchi sporgenti perché questo era sinonimo di salute e fertilità. Attualmente seni e fianchi prosperosi dominano ancora la scena ma con vitino di vespa, ripreso dai canoni degli anni ’10, andando a formare il così detto fisico a clessidra. Spesso si pensa che gli stereotipi colpiscano solamente le donne, ma anche gli stessi uomini ne sono vittime, influenzati dal desiderio di avere il fisico statuario e possente simbolo di potere maschile e patriarcale.
L'influenza dei social
Scorrendo la home dei nostri social visualizziamo sempre più foto standardizzate mirate alla raccolta più proficua dei tanti bramati like. Non si pensa più a cosa ci fa stare bene e a come ci sentiamo mentre postiamo foto che in realtà non ci rispecchiano. Questo fenomeno è diffuso principalmente tra gli adolescenti, dove l’accettazione e il consenso da parte degli altri gioca un ruolo fondamentale sulla loro autostima. Inoltre i social sono popolati prevalentemente da giovani che spesso competono tra di loro mostrandosi nelle loro pose migliori. Tutto questo è distruttivo per i ragazzi perché alterano la loro percezione e sviluppano un’identità occasionale definita dalle relazioni che hanno attivato in un determinato momento. Guardando il lato positivo, i social hanno animato molti movimenti body positive mirati all’evidenza di corpi non convenzionali secondo un messaggio ben preciso ovvero quello di accettarsi come si è ma ancora troppo spesso emergono atti di body shaming finalizzati alla derisione e alla discriminazione della persona per il suo aspetto fisico. Spesso il body shaming colpisce anche le stesse celebrità a cui i giovani si ispirano, come ad esempio il caso della cantante Billie Eilish. Con l’avvento dei social siamo entrati in una società che tende a mascherare le nostre imperfezioni proponendo immagini irrealistiche e finte. Invece di apprezzare la differenza che ci rende unici, si preferisce costruire un’immagine perfetta ma artificiale, sottoposta a ritocchi e filtri, solo per il piacere di qualche like in più. L’imperfezione dovrebbe divenire il nostro punto di forza perché ci permette di essere veri. Limitiamo la costruzione di immagini che riflettono soltanto convenzioni ormai divenute strette. Impariamo a conquistare con la semplicità, con l’essere noi stessi.