La presenza di ansia nei giovani è estremamente frequente e circa un terzo dei ragazzi tra i 15 e i 18 anni soffre di questo tipo di disturbo. Spesso, i ragazzi sottovalutano il problema e lo trascinano a tal punto che l’ansia in età adulta diventa cronica e amplificata può dare origine ad “attacchi di panico”. Eppure, la maggior parte degli adolescenti, per non affrontare il problema o per paura di esprimersi e sfogarsi con qualcuno, ignorano questo disturbo facendo finta di niente, ma peggiorando, a loro insaputa, la situazione.
Tipologie di ansia
Possiamo distinguere due tipi di ansia: quella da “perfezione” (o perfezionismo) e quella da “prestazione”; le due definizioni possono sembrare molto simili, quasi sinonimi, ma per chi ne soffre, sono due tipi d’ansia completamente diversi ed è sbagliato far di tutta l'erba un fascio. Sul dizionario, la definizione che si trova per perfezionismo è “tendenza a considerare inaccettabile qualsiasi imperfezione”, il fatto che i loro standard risultino irragionevoli e ben al di sopra delle loro reali possibilità. L’ansia da prestazione, invece, consiste nel timore, nella preoccupazione eccessiva e sproporzionata per una situazione futura, in cui è richiesta una certa performance.
Ansia di perfezione
Le persone perfezioniste sono più frustrate di altre, perché hanno bisogno che tutto sia impeccabile per sentirsi soddisfatte. In questo modo, però, perdono la loro libertà, sentono fortemente la pressione desiderando che tutto vada per il verso giusto. Proprio perchè è un sentimento così comune tra i giovani, l'ansia può suscitare emozioni diverse a seconda del carattere della persona, di come riesce o meno ad esternare ciò che prova e del suo modo di affrontarlo. Tra i perfezionisti più frequenti si distinguono: quello autodiretto (quando l'auto imposizione di standard eccessivamente severi associati all’incapacità di accettare i propri errori, può portare alla depressione), quello eterodiretto (quando si assiste alla richiesta di totale adeguamento altrui ai propri standard di comportamento, può causare rabbia e aggressività) e infine quello socialmente imposto (quando la persona ritiene che gli altri possano avere aspettative esageratamente elevate nei suoi confronti, può portare a fobia sociale e depressione);
Ansia da prestazione
Questo tipo di ansia è accompagnata da una serie di sintomi quali stress, irritabilità e insonnia che aumentano in prossimità della “prova”; il risultato di quest’ultima è esclusivamente percepito in relazione al giudizio dell’altro, che per la persona con ansia da prestazione deve essere necessariamente e completamente positivo. A livello soggettivo vengono vissute sensazioni fisiologiche spiacevoli, pensieri negativi, senso di inadeguatezza e impotenza. Si parla dunque di perfezionismo patologico quando si assiste ad una esagerata preoccupazione di commettere errori, standard personali irragionevoli, insicurezza, bisogno di organizzazione e aspettative critiche eccessive da parte dei genitori. Se non si riesce a raggiungere i risultati che ci imponiamo o che ci vengono imposti, può capitare di avere attacchi di panico,i quali sono episodi di improvvisa ed intensa paura o di una rapida escalation dell’ansia normalmente presente; l’attacco di panico consiste in un insieme di emozioni che, in quel momento, non si riescono a gestire e ad esprimere attraverso le parole, ma solo tramite il linguaggio del corpo. Sono accompagnati da sintomi somatici e cognitivi, come ad esempio palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini, brividi e vampate di calore. A volte anche paura di morire. Chi soffre di tale patologia, percepisce solo situazioni catastrofiche: teme di essere valutato negativamente, di risultare impacciato, inadeguato e di fallire. Vede sempre il bicchiere mezzo vuoto.
L’ansia, quella vera, non è qualcosa che si può sconfiggere e superare da un momento all’altro o in poco tempo, ma purtroppo richiede molta forza personale e volontà di uscirne; il fatto di avere persone care e che tengono alla tua salute, in questo caso, mentale, può aiutare ulteriormente a cercare di capire insieme da dove venga quest’ansia e risolvere il problema fin dalla radice. L’ansia, è sì un brutto mostro, ma come in tutte le fiabe, i mostri, vengono sempre sconfitti dal più forte e in questa “storia” il più forte, sei tu.