Come i social ci stravolgono la vita. E voi da che parte state?
Un utilizzatore medio tocca il suo smartphone 2.617 volte al giorno, fino ad arrivare ai casi più estremi di 5.400 tocchi il giorno; in media passiamo 145 minuti al giorno davanti a uno schermo, più di 16 ore a settimana
Matteo Luvisi | 12 gennaio 2021

L'anno che si è da poco concluso hafatto percepire a pieno quanto i dispositivi tecnologici siano ormai necessari alla vita di tutti noi. Il vorticoso sviluppo dei vari device ha fatto sì che aziende - oppure singoli sviluppatori - si siano concentrati sullo sviluppo di siti web e software per sfruttare al meglio le opportunità della tecnologia: Google, Youtube, Maps, Amazon, Ebay, Instagram, Facebook, Whatsapp sono tutti esempi di piattaforme utilizzatissime soprattutto perché (apparentemente) gratis. Ma siamo davvero sicuri che sia così?

Se il servizio è gratis il prodotto sei tu

“Se il servizio è gratis il prodotto sei tu”, il docu-film Netflix The social dilemma ha sintetizzato al meglio la risposta a questa domanda: con il passare del tempo queste piattaforme stanno sempre più prendendo il controllo del mondo, ma soprattutto si stanno impadronendo di noi e delle nostre vite  grazie alla miriade di dati che possiedono su tutti i loro utenti. Il fine? Spingere l'utente a sviluppare una vera e propria dipendenza dai social e spingerlo ad acquistare sempre di più.

Conseguenze

E quali sono le conseguenze sull'utente? In primis viene alterata la personalità senza che ce ne si renda conto: al consumatore viene mostrato sempre e solo ciò che gli piace e genera consenso. Gli sviluppatori e gli psicologi che lavorano su queste piattaforme creare un servizio ad hoc che asseconda la pigrizia umana e che genera pericolose attitudini sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista delle ideologie politiche. Un'altra conseguenza fortemente impattante sulla società è il tempo che viene speso quotidianamente davanti a questi dispositivi: un utilizzatore medio tocca il suo smartphone 2.617 volte al giorno, fino ad arrivare ai casi più estremi di 5.400 tocchi il giorno; in media passiamo 145 minuti al giorno davanti a uno schermo, più di 16 ore a settimana, e questi sono i dati solamente degli smartphone alle quali andrebbero aggiunte le ore che usiamo il pc e i tablet. È davvero questo il miglior modo per spendere il nostro tempo? Se tutte queste ore venissero usate per aiutare gli altri, per stare con i propri cari, per conoscere persone nuove, per inseguire i nostri sogni...  non ci lamenteremmo così spesso di ciò che non va nelle nostre vite e nel mondo perché saremo noi a porre una soluzione a molteplici cose. Il terzo punto dolente è la quantità di soldi che spendiamo tramite internet: il 70% della pubblicità sul web passa attraverso Google, Amazon, Facebook, con i quali vengono amplificate le nostre insicurezze e che propongono conforto nei prodotti che vengono pubblicizzati e che successivamente acquistiamo. Un americano medio conto spende 1.951 dollari annui solamente su internet.

Regolamentazione del web

Attenzione a non condannare in toto il web: come ogni innovazione, presenta i suoi aspetti positivi e quelli negativi e la sfida delle nuove generazioni è da un lato quella di permettere a tutte le persone del mondo di usufruire di questo bene; dall'altro far sì che la tecnologia non prenda il controllo delle nostre vite. E per far questo, il primo, indispensabile passo, deve essere quello di creare una regolamentazione di acquisizione e gestione dei dati da parte di tutte le aziende al fine di tutelare tutti gli utenti.