Decisione storica dell’ONU, che ha votato a favore della rimozione della cannabis dall’elenco dei narcotici, aprendo la strada ad una possibile legalizzazione per scopo terapeutico. La commissione composta dai 53 Stati membri ha approvato la declassificazione con 27 voti a favore, 25 contrari e un’astensione. La Russia ha votato a sfavore definendo la cannabis “la droga più utilizzata a livello globe” mentre l’Ungheria si è rifiutata di sostenere l’opinione comune, votando contro. Grazie a questo voto favorevole si potrà iniziare a guardare verso il futuro in una possibile legalizzazione della cannabis per scopo terapeutico ed un’eventuale abolizione delle sanzioni per l’uso ricreativo.
La Commision for Narcotic Drugs che ha siede a Vienna si è espressa riguardo agli effetti terapeutici della cannabis in campo medico, declassificandola dall’elenco dei narcotici dove sono inseriti altre sostanze stupefacenti sintetiche e semi- sintetiche. Il Comitato dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha ribadito che la cannabis può avere effetti negativi e causare dipendenza ma ha anche citato i suoi benefici nel ridurre dolore e la nausea, oltre ad essere utile per le persone che soffrono di anoressia, epilessia o sclerosi multipla.
Le conseguenze
La conseguenza di questa decisione potrebbe comportare a delle modifiche a livello legislativo che vanno a modificare la disciplina che vieta ancora oggi la distribuzione della cannabis terapeutica e la produzione di cibi, bevande e cosmetici a base di cannabis. In Italia dal 2006 la cannabis viene utilizzata in campo medico solo se si è in possesso di una prescrizione medica, però spesso il fabbisogno supera le quantità a disposizione. Tutte le piantagioni di cannabis in Italia sono sottoposte a controlli, regolamentate dallo Stato e non vengono utilizzati pesticidi. Inizialmente veniva importata dall’Olanda.
Le reazioni
Mario Perduca che porta avanti la campagna “Legalizziamo!” per l’Associazione Luca Coscioni, si è espresso positivamente riguardo questa decisione: “Toglie gli ostacoli del controllo internazionale, imposti dal 1961 dalla Convenzione unica sulle sostanze narcotiche, alla produzione della cannabis per fini medico-scientifici” ed ha aggiunto che il voto è importante “anche perché le raccomandazioni dell'Oms erano state elaborate sulla base della letteratura scientifica prodotta negli anni, in condizioni molto difficili”. Si è espresso in merito anche il segretario di più Europa, Benedetto Della Vedova: “un passaggio politico internazionale rilevantissimo che dovrà portare a sdoganare completamente sul piano internazionale la cannabis terapeutica e a slegare la regolamentazione della cannabis per uso ricreativo da quella di altre sostanze”. Conclude Della Vedova dicendo “mentre nel Nord America la cannabis legale diventa la norma, portando più controlli sulle sostanze, facendo emergere nell'economia legale e tassata un business miliardario, in Europa solo il Lussemburgo sta superando il tabù proibizionista”.