“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche e di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, sociale ed economica del paese.” Questo recita l’articolo 3 della Costituzione, considerato tra i dodici principi fondamentali. Il primo comma sancisce il principio di eguaglianza formale mentre il secondo sancisce il principio di uguaglianza sostanziale. Proprio quest’ultimo è sempre stato difficilmente attuabile su un piano pratico ma lo è diventato ancor di più da quando è scoppiata la pandemia di Covid-19 che ha accentuato e ampliato largamente le diseguaglianze economiche tra le persone.
I POVERI SEMPRE PIÙ POVERI
Un’analisi condotta dal Fondo Monetario Internazionale, denuncia che il 2020 si potrebbe concludere con un crollo della ricchezza mondiale del 4,4%. In particolare per l’Italia si prevede una caduta del Pil del 10,6%, accompagnata da un tasso di disoccupazione pari all’11%. Uno sguardo più attento si deve dare alla povertà minorile che rischia di estendersi oltre i 1.137.000 bambini già colpiti e che sono privati dell’indispensabile per condurre una vita dignitosa. Nel nostro Paese circa il 46,7% delle famiglie ha visto ridursi le risorse economiche a causa della pandemia, molte hanno dovuto tagliare le spese alimentari o hanno dovuto rimandare il pagamento di bollette, affitti e mutui. Anche il resto del mondo è sotto la morsa letale di questo virus che rischia di portare circa 6,7 milioni di bambini verso la povertà estrema. In molti paesi dell’Africa, da sempre in difficoltà, la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare a causa della mancanza di vaccini salva-vita.
I RICCHI SEMPRE PIÙ RICCHI
Ma l’epidemia di Covid non ha ostacolato tutti allo stesso modo, anzi! Come dimostra Milena Gabanelli in un’interessante inchiesta sul Corriere della Sera, l’accrescimento dei capitali dei miliardari, grazie proprio agli sbalzi in borsa causati dalla crisi, li ha resi in grado di acquistare nuove azioni quando i prezzi sui mercati erano scesi. In Italia, ad oggi, il numero di miliardari ammonta a 40 rispetto ai 36 dello scorso aprile: alcuni come Giovanni Ferrero, Giorgio Armani e Silvio Berlusconi hanno visto in pochi mesi raddoppiare le loro fortune. Questo fenomeno non si è verificato solamente nel nostro Paese e miliardari sparsi in tutto il mondo hanno sfruttato il momento propizio per arricchirsi ancor di più: negli Stati Uniti Jeff Bezos ha aumentato il suo patrimonio personale di quasi il 70% rispetto a marzo, arrivando alla modica cifra di 192 miliardi di dollari; Mark Zuckerberg è arrivato a possedere 97,9 miliardi accrescendo il suo patrimonio di circa il 78%. Spostandosi dall’altra parte del mondo la situazione non è da meno: la Cina conta ben 456 miliardari tra cui Ma Huateng, Presidente e Ceo di Tencent, che ha raddoppiato il suo patrimonio rispetto a marzo arrivando a possedere 61,6 miliardi, seguito dall’imprenditore Zheng Shanshan che grazie a delle quotazioni in borsa in sei mesi è passato da 1,9 miliardi a possederne 55,9.
E così, sebbene il Covid-19 abbia colpito tutto il mondo, senza fare distinzione tra poveri e ricchi, le conseguenze che questo virus ha generato sul piano economico non sono state altrettanto omogenee. I ricchi hanno accresciuto il loro patrimonio a detrimento dei poveri che invece sono aumentati di numero. La malattia colpisce tutti gli uomini in egual modo ma le leggi che regolano l’economia non agiscono in modo uguale per tutti.