A cinque mesi dalla fine del lockdown nazionale, nella serata di ieri 22 ottobre, a Milano cala nuovamente un silenzio assordante. Sono le 23 ed è scattato il divieto di spostamenti sul territorio lombardo per limitare il coronavirus, le pattuglie girano per il centro e sui Navigli per vigilare che tutti stiano rispettando il coprifuoco deciso dal Governo e dalla Regione. Tutti sembrano rispettare le regole, bar, locali e gente per strada, anche se non mancano i commenti di chi vede il provvedimento come una forma di dittatura. Varie le proteste dinanzi al Palazzo Lombardia contro l’ordinanza da parte di imprenditori, ristoratori e tassisti che si sentono parte lesa del provvedimento, in quanto parte di una categoria che ricava il proprio guadagno proprio nelle ore notturne.
E nelle altre regioni?
Ma la decisione di un coprifuoco non tocca solo la Lombardia, ma anche la Campania e il Lazio ed entro le 48 ore potrebbe sopraggiungere anche in Sardegna. In Campania il provvedimento prevede il divieto di spostamento dalla provincia di residenza verso altre province del territorio regionale, oltre al coprifuoco notturno dalle 23 alle 5 del mattino. Stessa cosa nel Lazio, con il coprifuoco che parte dalle 24 fino alle 5 e da lunedì invece, si darà nuovamente avvio alla DaD per le scuole secondarie e le Università.Ore che, sopratutto durante il weekend, prevedono numerosi assembramenti da parte di giovani e che non farebbero altro che peggiorare una situazione già di per sé critica, visto che nella sola giornata di ieri si è toccata soglia +16 mila contagi, cifra record per l’Italia.Speranza per l’Italia e per i cittadini è che questi primi provvedimenti possano essere da beneficio per la situazione che si sta vivendo e che non ne necessitino di più restrittivi.