Da mesi portiamo avanti una lotta che sicuramente non è ad armi pari, contro un nemico apparentemente invisibile, ma che quando passa lascia visibilmente il segno. Così nella giornata di ieri, 20 Ottobre, il Presidente Mattarella ha consegnato 56 onorificenze al merito presso il Quirinale a tutte quelle figure che hanno contribuito con il proprio lavoro durante questo intenso periodo di pandemia. Le figure presenti erano molteplici, ricercatori, medici, infermieri, ma anche giovani che sono stati d’aiuto a persone anziane, sportivi e imprenditori che hanno messo da parte i propri impegni per poter essere d’aiuto a chi ne aveva bisogno. Le prime a ricevere la pergamena sono state Annalisa Malara e Laura Ricevuti, anestesista e medico che hanno lavorato per salvare la vita al paziente 1 italiano. Tale riconoscimento simboleggia l’impegno corale dei tanti cittadini che nel nome della solidarietà si sono impegnati durante questi mesi.Ad essere premiato è stato anche il team di ricerca dell’Istituto Malattie Infettive Spallanzani, che ha contribuito all’isolamento del virus.
Il commento dei premiati
Il commento di chi ha ricevuto tale encomio è quello di una forte emozione e di un’esperienza che ha cambiato chi ha partecipato in prima linea. Luca Sostini, uno dei tre medici che ha sostituito i colleghi posti sotto isolamento domiciliare allo scoppio dell’epidemia, ha affermato: “Mai avrei pensato di commuovermi così tanto oggi e sono molto felice anche per aver incontrato gli altri cittadini premiati. È stato un momento unico”.
Mai abbassare la guardia
Sono trascorsi diversi mesi da quando è iniziato il boom di contagi e pare che l’Italia si trovi nuovamente quasi al collasso e ci si rende sempre più conto di quanto importante sia stata la ricerca e la medicina , ma non bisogna dimenticare che un paziente è in primis una persona. Per questo motivo è necessario che i medici facciano da tramite tra la malattia e l’emotività del momento. Infine il Capo dello Stato ha ribadito durante la celebrazione che: “Sembra avvicinarsi una nuova fase di emergenza, serve responsabilità collettiva”, parole necessarie per la sensibilizzazione della popolazione, così da evitare che ci si possa ritrovare in un secondo lockdown nazionale.