La ministra Lucia Azzolina rende noti i dati relativi al contagio da Coronavirus nelle scuole: gli studenti contagiati sono stati 1.492, 349 docenti e 116 casi tra il personale non docente. "Dalle prime valutazioni fatte è emerso che, ad oggi, la scuola non ha avuto impatto sull’aumento dei contagi generali se non in modo molto residuale” ha detto la Azzolina dopo la riunione con il Comitato tecnico scientifico. Ha anche precisato che "i contagi nelle scuole, in questa fase, sono casi sporadici, e, per lo più, contratti fuori da scuola".
Le polemiche
Enrico Bucci, biologo e professore alla Temple University di Philadelphia, intervenuto a La Repubblica ha detto "dopo due settimane non si può parlare di effetto né negativo né positivo, semplicemente non si può parlare di nulla. Il periodo di osservazione è così breve che non c’è fisicamente il tempo per trarre delle conclusioni. La ministra ha fatto un azzardo, anzi, ha detto una cosa senza senso. La popolazione studentesca è una parte della società che si comporta come la popolazione nel suo insieme, nessuno oggi è in grado di dire se quei positivi si sono ammalati a scuola o all’esterno. Il ministero, tra l’altro, ci offre numeri senza dirci come li ha messi insieme dal punto di vista metodologico”. Nel frattempo un bidello misura la febbre all'ingresso di una scuola mettendo la mano sulla fronte dei ragazzi e i genitori sono costretti a tenere i figli a casa nel caso in cui mostrino sintomi influenzali e molte classi sono già state costrette a dividersi tra didattica in presenza e a distanza a causa del contagio da Covid. Non mancano poi le difficoltà dei medici di base e dei pediatri che possono chiedere esami diagnostici prima di rilasciare il certificato per il rientro a scuola mentre gli studenti devono restare a casa in attesa del tampone e del suo esito.