Ormoni gratis ai transgender, le reazioni social
Ultimo capitolo della nostra inchiesta LGBT: conoscere per comprendere. La somministrazione dei farmaci ormonali sarà totalmente a carico dello Stato
Camilla Di Gennaro | 2 ottobre 2020

I medicinali usati nella terapia ormonale sostitutiva per il processo di femminilizzazione delle donne transgender e per il processo di virilizzazione di uomini transgender saranno totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale dopo la decisione dell'Aifa. Già in alcune regioni questi farmaci venivano somministrati gratuitamente ma adesso il provvedimento è stato esteso in tutta Italia. La possibilità di accedere a queste cure deve essere stabilita da un'equipe multidisciplinare che attesti la reale disforia di genere e dia il via libera all'iter di somministrazione; i farmaci, di fascia H, potranno essere distribuiti gratuitamente solo nelle farmacie ospedaliere. Resta obbligatorio per i minori il consenso da parte di entrambi genitori o del tutore legale. 

Le reazioni

Tutta la comunità trans ha festeggiato la notizia considerandola un importante passo in avanti rispetto al riconoscimento dei diritti delle persone transessuali. Per l'Arcigay infatti si mette fine “a un’epoca di arbitrarietà nella somministrazione di questi farmaci vitali” sottolineando anche che “si contribuisce a superare una situazione normativa che considera ancora purtroppo la chirurgia il punto di riferimento principale”. C'è anche chi non ha intenzione di proseguire il suo percorso sottoponendosi ad un'operazione chirurgica per il cambio di sesso ma desidera solo veder cambiato l'aspetto esteriore del suo corpo. Non tutte le reazioni sono state positive, sotto molti post Facebook che riportavano la notizia si sono accese polemiche di vario genere scatenando una sorta di lotta ai diritti: chi auspica che le cure ormonali diventino gratuite per patologie come endometriosi o ovaio policistico, chi la pillola del giorno dopo, chi sostiene che anche gli assorbenti dovrebbero essere passati gratuitamente dallo Stato o quantomeno ridurne l'IVA attualmente al 22%. Non sono mancate anche le reazioni di indignazione da parte di chi non condivide o comprende la condizione delle persone transessuali.

L'inchiesta

Questa notizia arriva dopo i vari articoli dedicati alla nostra inchiesta LGBT: conoscere per comprendere. Abbiamo cercato di dare voce ad una realtà poco conosciuta esplorandola nelle sue varie sfaccettature: la terribile vicenda di cronaca accaduta a Caivano ci ha portato a voler conoscere meglio la situazione delle persone transgender in Italia e abbiamo avuto il piacere di parlarne con Greta e sua madre. Il parere dello psicologo ci ha aiutato a capire la loro condizione psicologica mentre con il linguista Luca Serianni ci siamo concentrati sull'aspetto linguistico. Il nostro sondaggio ha infine voluto dar voce all'opinione e alla considerazione della società rispetto alla realtà transgender.