Transgender, emarginati o no?
I risultati del nostro sondaggio: Transgender, quanto ne sappiamo? Scopriamolo insieme!
Camilla Di Gennaro | 30 settembre 2020

Abbiamo raccolto un campione di 115 risposte al nostro sondaggio sui transgender volto a comprendere come la società veda queste persone. 

La prima parte del sondaggio è volta a raccogliere informazioni sulla conoscenza del termine transgender e sulla considerazione dei partecipanti. 

Si sono espresse tre fasce d'età così suddivise:

La maggior parte dei partecipanti al sondaggio ritiene che una persona transgender non si senta a suo agio con il suo sesso biologico e la risposta è "giusta" ma lo erano anche tutte le altre che descrivono le varie sfumature di una persona con varianza di genere.

È interessante notare come la maggioranza dei votanti abbia risposto che chiederebbe aiuto psicologico per suo figlio nel caso manifestasse l'intenzione di cambiare genere, molti accetterebbero subito la nuova condizione del proprio figlio e solo una piccolissima minoranza glielo impedirebbe.

Degna di nota anche la risposta relativa al ruolo che occupano le persone transessuali all'interno della società: purtroppo l'opinione prevalente è che le persone trangender siano ai margini della società, seguita però da chi crede che ci sia una miscellanea tra chi resta ai margini e chi invece ritiene che possano ricoprire ruoli di spicco nella società. 

La seconda parte del sondaggio si è poi concentrata sul raccogliere il pensiero relativo ad alcune tematiche molto sentite dalle persone transessuali. 

Le domande sono relative all'utilizzo dei bagni, al genere che utilizzerebbero per rivolgersi ad una persona transgender e all'opinioni che hanno sulla possibilità di lasciargli cambiare il loro nome di battesimo, legato inevitabilmente al loro sesso biologico.

 

Come potete vedere la maggior parte delle risposte si è mostrata favorevole e rispettosa della volontà dei soggetti dando loro la possibilità di andare nel bagno che preferiscono, nel rivolgersi a loro con il genere che sentono di avere e nel non avere alcun tipo di problema rispetto al desiderio di cambiare nome. 

Merita una menzione a parte la domanda relativa all'aspetto psichiatrico della transessualità. L'intervista al Dr. Daniele Biondo ha chiarito come ormai la transessualità non sia da considerarsi un problema psichiatrico ma un possibile percorso evolutivo. La maggior parte delle risposte si è mostrata in linea con questo pensiero ma molti hanno ammesso di non avere una opinione a riguardo il che dimostra quanto poco si sappia su questo argomento.

 

La terza parte del sondaggio dimostra quanto poco si parli di questa realtà come dimostrato dalla domanda relativa alla scuola dove non viene mai affrontato questo argomento come ci hanno raccontato anche Greta e sua madre facendo sì che queste persone siano lasciate ai margini. Fortunatamente, almeno nel nostro campione, "solo" 15 persone su 100 hanno assistito ad atti di bullismo nei confronti di persone transessuali e auspichiamo che i nostri articoli possano contribuire a sensibilizzare la società su questa tematica. La domanda di chiusura del sondaggio dimostra infatti come 107 persone su 115 ritengano necessario informare sempre di più la popolazione sull'esistenza di queste persone che in quanto esseri umani meritano di essere considerati e non lasciati indietro come spesso, purtroppo, accade.