Fra tutte le cose più assurde che possono capitare l’ultimo anno di liceo, a chi sarebbe mai venuta in mente una pandemia? Nell’arco di una giornata siamo usciti dal mondo in cui abbiamo sempre vissuto e siamo entrati in una sorta di realtà estemporanea nella quale ogni giorno è uguale all’altro; e anche se le lancette dell’orologio apparentemente scandiscono il tempo come hanno sempre fatto, la percezione ormai ne è totalmente distorta.
Mi alzo ogni mattina ad un orario differente, tanto che il mio orologio biologico ormai non capisce più nulla e anche se so già che passerò tutto il giorno a casa, decido comunque di indossare un paio di jeans e lavarmi il viso così mi sembra di dare una parvenza di normalità alla mia vita, che ormai definirei in qualsiasi modo ma non normale. Come prosegue ogni giorno? Ognuno è differente ma allo stesso tempo identico agli altri. A volte ho videolezione la mattina, altre volte la sera e a seconda dei vari impegni incastro lo studio individuale. Mi sento in un limbo da cui vorrei uscire ma purtroppo questa volta non dipende solo da me, e questo mi fa sentire totalmente impotente.
Tuttavia, mi accorgo che sono riuscita a rivalutare molti aspetti della mia vita che prima davo per scontati. Ho scoperto che una delle cose più belle del mondo è mettersi in giardino all’ora del tramonto con la musica nelle orecchie ad alto volume, tanto alto da cercare di sovrastare il rumore dei pensieri, per guardare le sfumature che si mescolano nel cielo. Ho riscoperto cosa significa potersi leggere un libro sotto il sole all’ora della siesta senza doversi interrompere per i vari impegni che in un pomeriggio di vita normale mi prenderebbero tempo. Ho ripreso a disegnare e colorare con i pastelli, cosa che non facevo più dai tempi delle elementari. Il sabato sera mi diverto a stendere l’impasto della pizza che mamma la mattina presto compra al fornaio, ridiamo tantissimo. Ho anche ritrovato il tempo di farmi una chiacchierata con lei senza che le nostre occupazioni ci interrompano dopo cinque minuti, non mi ricordo mai un periodo in cui siamo state tanto tempo a casa entrambe. Ho consumato gran parte delle serie e dei film su Netflix a orari improponibili sia del giorno che della notte.
Ci è stato concessa la possibilità di goderci le cose semplici, quelle che solitamente si danno per scontate ma che in questo momento si rivelano essere le uniche di cui abbiamo veramente bisogno per essere sereni. A cosa è legata ora la mia felicità? Alla canzone che canto a squarciagola in giardino, all’ultima pagina di un libro che ho amato, alla coppia che spero si baci dall’inizio della puntata e finalmente succede, ai momenti passati in famiglia e alle serate passate a guardare le stelle sul terrazzo.
Questa quarantena ci ha tolto tanto, per certi versi ci ha fatto interrompere le nostre vite e i nostri rapporti con gli altri ma credo che questo periodo si stia rivelando fondamentale a modo suo per ognuno di noi: per chi usciva da una relazione e aveva bisogno di tempo per riflettere, per chi si trovava in bilico tra due amori e doveva fare una scelta, per chi sentiva la voglia di voler dare una svolta alla propria carriera o per chi voleva ricucire i rapporti con una persona cara.