Aveva dei capelli lunghi e scuri, una tuta fluorescente viola - il mio colore preferito - e poi portava sulla faccia una cosa molto curiosa. Cos’era? Ci ho messo un po' a capirlo: era una mascherina lilla.
In quei giorni, per la prima volta, si iniziava a parlare di Covid-19 al telegiornale: un virus che aveva invaso una regione cinese, Wuhan, ma che sembrava un fatto lontano e al limite del reale. Ilary, una ragazza cinese della mia classe, ci aveva già raccontato le loro abitudini e tradizioni, ed ero rimasta stupita dalla loro ottima e quasi indiscutibile igiene, che prevedeva l'uso di mascherine e guanti per girare in città. Quando abitava lì era obbligatorio portare tutto ciò sia per l’inquinamento, sia per un rispetto della persona, un rispetto reciproco invidiabile.
Ma torniamo alla ragazza con la mascherina lilla: una domenica, dopo aver finito i compiti, ho deciso di fare una passeggiata e ho visto un’altra volta un colore forte che veniva da molto lontano; allora ho preso la bici e l'ho seguito, quando davanti a me si è palesata un’altra bici con sopra una ragazza. Era lei!!! Capelli lunghi e scuri, tuta fluorescente viola e una mascherina lilla. Si era accorta del mio sguardo quasi insistente e allora si è fermata di botto e io con lei.
Scesa dalla sua bici, si è girata verso di me. “Allora, cosa c’è da guardare?” mi ha chiesto indispettita. Io sono rimasta lì impalata, gelata dall'imbarazzo. Dopo qualche secondo la mia amica Linda mi ha raggiunta, ma la ragazza era sparita un’altra volta, lasciando a terra una polverina luminosa. “Giorgia?? Tutto bene? Perché guardi a terra? Qualcosa non va? Sono giorni che parli sola e sei strana”, mi ha ripresa Linda. "Tutto bene, ma... Tu non vedi nulla? Insomma come fai a non vedere nulla, era quella ragazza molto particolare di cui ti ho parlato!”, ho risposto io ancora sbalordita. “No Giorgia, non vedo nulla, quale ragazza scusami?". “No, niente, dimentica ciò che ti ho detto”.
Dopo la passeggiata, verso sera, sono tornata a casa e sono corsa subito in camera, ma la porta era stranamente inceppata. Dopo vari tentativi sono riuscita ad aprirle e... chi ti vedo sul mio letto? La ragazza scomparsa nel nulla appena qualche ora prima se ne stava tranquilla come fosse a casa sua. “Adesso smettiamola!” ha esordito lei. Mi fissava con i suoi occhi verdi, aveva uno sguardo a dir poco ghiacciante e anche spaventoso in realtà. Ho cercato di prendere coraggio: “Primo: come hai fatto a entrare qui dentro; secondo: non puoi parlarmi con questo tono, visto che non ci conosciamo e sei sul mio letto!”. “Insomma… mi vedi?". “Sì, certo che ti vedo". Non ho fatto in tempo a rispondere che lei era scomparsa di nuovo. Ero veramente sorpresa ma non avevo paura.
Era lunedì e mi trovavo nella mia classe, quando ad un certo punto è suonata la campanella della ricreazione e tutti come al solito hanno iniziato a sbeffeggiare Ilary per la sua mascherina. Io, annoiata dalle solite dinamiche, sono andata in bagno ed... eccola di nuovo lì, la ragazza dalla mascherina lilla, col suo solito modo quasi fastidioso: “Vedi? La guardate male solo perché si protegge? Dite che è inutile, anche ridicolo ma in fondo lei è come voi, solo vi guarda nel modo in cui voi non riuscite a farlo…”. “Guarda che ti sbagli di grosso! Io sono molto amica di Ilary e non l’ho mai giudicata o additata anche se porta una mascherina!”. “Ma Giorgia è proprio questo il punto: tu non la guardi come gli altri, ed è per questo che sono venuta da te. Qualcun altro, davanti alla mia luce e alla polverina, si sarebbe spaventato, invece tu mi hai affrontata e so che conosci la magia, la magia che solo pochi hanno. Tutti dovremmo guardarci allo stesso modo. Quindi, inizia a farlo capire anche agli altri, questa è la tua missione!”
Da quel giorno non l'ho più vista, però ho svolto la mia missione. Ho iniziato a guardare i miei cmpagni esattamente come loro guardavano Ilary e piano piano hanno capito. Un mese dopo, il Coronavirus è arrivato anche in Italia e, dopo la quarantena, abbiamo iniziato tutti ad indossare la mascherina. Ma Ilary non si è vendicata.
Non è comodo portare una mascherina tutto il giorno, sudare, non riuscire tanto a respirare ma è per la nostra salute! Spero che un giorno riusciremo a guardarci nello stesso modo di prima, senza avere paura, allontanarsi e ricevere sguardi quasi scocciati dalle persone! Secondo voi la mascherina fa tanto la differenza? Secondo me no... in fondo guardarsi negli occhi è come leggere una pagina di un libro e un po’ riconoscersi.