Mi chiamo Lorenza, ho 17 anni e da quasi un anno sto con Pietro, un ragazzo che vive nella mia città. Non è la prima volta che ci capita di stare anche tre settimane senza vederci, ma stavolta è diverso, non sappiamo quando sarà il nostro prossimo incontro, non sappiamo quando potremo tornare a parlarci, abbracciarci, baciarci, ascoltarci. La fredda videochiamata può alleviare il dolore ma non far passare la sofferenza. Stamattina al mio risveglio, ho trovato un messaggio che mi ha scaldato il cuore. Pietro diceva: “Voglio dirti che ti amo, ma così non ci riesco, ho bisogno di dirtelo, guardandoti negli occhi”. Non potete capire quanto mi abbia migliorato la giornata. Poi, è normale, le litigate non mancano, il nervosismo questi giorni è alle stelle. Eppure è stata proprio una litigata a farmi veramente capire cosa vuol dire Amore: qualche giorno fa, dopo una discussione futile, ho trovato un bigliettino sulla porta di casa, lasciato nel cuore della notte: “Mi manchi da morire”. Allora ho capito che siamo davvero una cosa sola e che questo maledetto virus è sì tragico, ma l’amore ai tempi del Coronavirus rimane comunque bellissimo.
(Lorenza, 17 anni)
La lontananza può rivelarsi un punto di forza. In questi giorni di quarantena, per la prima volta, il ragazzo con cui sto mi ha parlato delle sue paure, delle sue incertezze, dei suoi dubbi su questo presente e sul virus che si è insediato nella nostra quotidianità. Ho realizzato solo allora che quella era la sua parte più vera. Voglio dire, di solito in una conversazione normale non ci soffermiamo sui punti oscuri dell’altro, perché sono quelli che più vogliamo nascondere. Sbagliamo. È in questi giorni di isolamento che ho capito quanta potenza abbia sentirsi soli ma insieme. Chi ama davvero non cerca di aggirare un sistema che tutela la nostra salute e quella dei nostri familiari, ma chiede di restare a casa perché ha paura per la persona amata. Quando tutto questo finirà, e tutti potremo tornare a vederci, e io potrò tornare a vederlo, avrò la consapevolezza di conoscerlo davvero, di conoscere il suo lato più vero, e di amarne ogni particolare. È vero che questa situazione spaventa ciascuno di noi, ma ci porterà a gustare con un altro sapore la vita e ogni aspetto di questa che prima davamo per scontato.
(Dalia, 16 anni)
Ciao, sono Alice, ho 18 anni e vengo dalla Sardegna. Sto con il mio ragazzo, Antonio, da un anno e due mesi e siamo abituati a vederci quasi ogni giorno,
ma in questo periodo stiamo cercando dei metodi alternativi per sentirci vicini: ogni sera facciamo una videochiamata e a volte scegliamo un film e lo guardiamo contemporaneamente, in modo da poterlo commentare live. Ma non mancano anche alcune pazzie! Ad esempio, se io devo andare a fare la spesa e so che deve andarci pure lui, muniti di guanti e mascherina, ci mettiamo d’accordo per andare alla stessa ora e allo stesso supermercato e poterci almeno salutare fra gli scaffali. Oppure, qualche volta, quando finisce di lavorare, viene a salutarmi davanti casa. Sembriamo proprio Giulietta e Romeo 2.0, costretti a salutarci da una veranda. La situazione non è delle migliori, perché sentiamo la mancanza di poterci abbracciare, baciare e ridere assieme… ma per il momento dobbiamo accontentarci di vederci di sfuggita al market e di fare le videochiamate la sera, che sono diventate la nostra ancora di salvezza.
(Alice, 18 anni)
Come colmiamo la distanza? Non solo videochiamate e foto: io e Gloria cerchiamo di trovare anche delle attività da condividere. Per esempio ci divertiamo a fare “battaglie rap” giusto per passare del tempo insieme e ti giuro che ci divertiamo da morire (molto importante in una coppia). E poi abbiamo scaricato anche dei giochi in cui possiamo giocare uno contro l’altro come se stessimo vicino, nella stessa stanza.
(Gabriele, 17 anni)
Ciao, mi chiamo Gabriele Verre e in quarantena compirò i mie 18 anni. La mia ragazza abita a più di 200 chilometri da me e in questo periodo vedersi è diventato letteralmente impossibile. Ringrazio di vivere in un periodo in cui posso sentirla ogni giorno al telefono e addirittura vederla attraverso una videochiamata, ma questo non attutisce la nostalgia: non si tratta solo di una mera mancanza di contatto fisico… è come guardare attraverso un’altra dimensione, una dimensione che agli innamorati appare sbagliata perché non sembra giusto dover vivere lontani dalla persona che si ama. Ma l’amore non è fatto solo di paure, anzi è fatto soprattutto di speranze, di gioia e di desiderio di fare del bene. Ed è proprio grazie a questo che posso dire a tutte le coppie che si trovano nella mia stessa situazione e a qualsiasi persona che nutre dell’affetto per un’altra: resistete, per voi e per le persone che amate. L’amore è molto più forte di quanto si possa immaginare.
(Gabriele, 17 anni)
Io e Alex siamo abituati alla distanza, ma adesso la situazione è diventata ancor più difficile. Non è facile, anzi, però ci si fa forza l’un l’altro! Ad esempio ci alleniamo in videochiamata, così il tempo passa più velocemente e l’allenamento è meno noioso; oppure abbiamo deciso di scaricare dei giochi da fare insieme e ci teniamo compagni a distanza anche mentre io studio. Praticamente abbiamo cercato nel migliore dei modi di continuare a fare tutto quello che facevamo fisicamente insieme, ma a distanza. Avevamo anche pensato di fare una “videocena” un po’ buffo ma carino. Devo ammettere che entrambi abbiamo i nostri momenti no, io soprattutto, però con qualche parolina dolce e magari una battuta che fa ridere si cerca di tornare di buon umore. Aspettiamo con ansia di poterci riabbracciare e speriamo vada tutto nel migliore dei modi.
(Filomena, 18 anni)