Argomento totalizzante della poesia, della musica, del cinema, della storia di tutti i tempi, l’amore è un sentimento ambivalente, che da una parte provoca dolori ineguagliabili ma dall’altra è il piacere più grande che si possa provare, per molti lo scopo della vita. Leggendo le tragedie dell’Antica Grecia, la poesia dei Romani, i canti medievali e i sonetti rinascimentali; leggendo i romanzi ottocenteschi e guardando i film contemporanei, la sensazione è che – dal punto di vista sentimentale – l’uomo non sia mai cambiato e che in fondo abbia provato, prova e proverà per sempre, a qualunque latitudine e in qualunque tempo, lo stesso sentimento d’amore.
Il sentimento non cambia, ma le relazioni sì, e per molti questo implica la scomparsa dell’amore vero, quello “di nonno e nonna”. Ed effettivamente qualcosa è cambiato! Shakespeare, quattrocentoquindici anni fa, scriveva che “l’amore è cieco e gli amanti non vedono le amabili follie cui s’abbandonano”, ma oggi si è persa questa convinzione che un sentimento passeggero (per quanto intenso) possa essere considerato vero amore. La nostra generazione è più consapevole del fatto che non ci si può innamorare di una persona che non si conosce (quella è pura attrazione sessuale, ben diversa dall’amore!), ma che al massimo può essere la scintilla che spinge due persone a conoscersi, a desiderare di passare lunghissimi momenti insieme. Come scrisse Kafka all’amata Milena: “Domenica saremo insieme, cinque, sei ore, troppo poco per parlare, abbastanza per tacere, per tenerci per mano, per guardarci negli occhi”. Solo la conoscenza con l’altro può aiutare ad apprezzarne e accettarne pregi e difetti, che sennò rimarrebbero nascosti fino ad un effettivo confronto.
Da questo punto di vista, possiamo dire che l’amore della nostra generazione è più figlio di quello dei nostri genitori, che di quello dei nostri nonni. Negli ultimi dieci anni, infatti, in Italia c’è stato un calo di 50mila unità per i matrimoni e l’età media degli sposati si è alzata per gli uomini a 37 anni e per le donne a 33, e questi durano in media 10 anni. Ma in sostanza cosa significano questi dati? Vogliono veramente dire che non si ama più? Impossibile. L’errore dei nostri genitori è stato quello di non aver capito che la società stava cambiando e di essersi rivelati troppo impulsivi: hanno preso a modello nonno e nonna e hanno deciso di sposarsi senza pensare se effettivamente si trovassero davanti alla persona della loro vita, creando dolore per loro stessi e per gli altri.
L’amore, come sentimento, non è cambiato e non cambierà mai, ma la concezione di relazione continuerà a