Diventa sempre più attuale il tema della sostenibilità del nostro pianeta. Oltre un milione sono i ragazzi scesi in strada in Italia per il famoso “Friday for future” nato grazie all’attivismo di Greta Thunberg, giovane studentessa svedese che spinge i suoi coetanei a chiedere azioni concrete contro i cambiamenti climatici.
Il malcontento, il movimento “rivoluzionario” però non comprende soltanto le manifestazioni studentesche, ma si sta diffondendo in più ambiti e sono tante le persone che si impegnano per sensibilizzare prima che sia troppo tardi. È questo il caso di Un mondo sostenibile in 100 foto (Laterza Editore con il contributo di Enel), un libro nato dalla collaborazione del portavoce di Asvis Enrico Giovannini, del giornalista Donato Speroni e della photo editor Manuela Fugenzi. Si tratta della raccolta di 100 foto appunto, accompagnate da didascalie che mostrano un pianeta che soffre e le possibili soluzioni. Si va «dal surfista che cavalca un’onda di rifiuti alla “capsula mundi”, un’idea nata dalle menti di due designer italiani che prevede che dal corpo defunto di un uomo nasca un albero, quindi una vita», come ci spiega Manuela Fugenzi, citando le due foto come quelle «a cui sono più legata». E prosegue: «Il libro è collegato alla scadenza del protocollo 2030 sulla sostenibilità: abbiamo estrapolato dalle tematiche degli obiettivi del protocollo una serie di questioni che raccontino il mondo attuale, questioni riassunte in cento foto, selezionate da me accuratamente. L’intenzione è quella di fare chiarezza e suggerire che l’unica via d’uscita che abbiamo è quella di un’estensione dei comportamenti sostenibili. E non parliamo solo dell’ambito climatico-ambientale, ma la sostenibilità riguarda molti aspetti del nostro mondo: diritto alla salute per tutti, parità dei diritti tra uomo e donna, il diritto allo studio per fare qualche esempio».
Il libro è scaricabile gratuitamente sul sito www.unmondosostenibile.it da chiunque fosse iscritto a una scuola superiore secondaria «affinché possa diventare uno strumento didattico. È fondamentale nelle classi parlare di questi temi».