Che taglia ha la felicità?
Tra flashmob, parate e tante altre iniziative, Curvy Pride insegna ad accettare la bellezza nella sua pluralità. Ce ne parla Simona D’Aulerio, una delle fondatrici
Matilda Quondam Luigi, 16 anni | 1 ottobre 2018

Cos’è Curvy Pride e come si è sviluppato il progetto in questi cinque anni di attività?

Curvy Pride è nato nel giugno del 2013 come movimento spontaneo, quando con un centinaio di donne è stata realizzata la scritta umana “Curvy” in Piazza Maggiore a Bologna. L’obiettivo era lanciare un messaggio di protesta “morbida” contro i modelli dominanti della moda e dei mass media, affermando il diritto a un’idea di bellezza che non discrimini e non crei modelli irraggiungibili e dannosi. Curvy Pride è poi diventata un’associazione di promozione sociale, la cui mission è quella di incoraggiare la pluralità dei modelli di bellezza contro ogni forma di discriminazione e bullismo ponderale.

L’associazione organizza eventi e iniziative, anche legislative, per affermare una pluralità di modelli di bellezza e per la tutela della salute e la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare soprattutto nel settore della scuola, della moda e dello spettacolo.

Negli anni si sono susseguite numerose iniziative: a Civitavecchia sponsorizziamo la squadra femminile della seconda divisione di pallavolo e abbiamo allestito un carro allegorico per il Carnevale; in diverse città italiane siamo stati sponsor di concorsi di bellezza, o presenti nella giuria. A Pisa abbiamo realizzato due Curvy Pride Walking per esaltare il bello di stare all’aria aperta, invitando le persone a uscire dal mondo virtuale dei social per incontrarsi di persona, conoscersi, abbracciarsi. A Termoli abbiamo organizzato Stelle, mare e curvy, splendida parata in stile anni ’50 con vespe e auto d’epoca per affermare il diritto di sentirsi splendide a prescindere da taglia, altezza, colore della pelle. Abbiamo partecipato anche a diverse trasmissioni televisive e radiofoniche e realizzato Pizza e Curve, due incontri in contemporanea in tutta Italia per spezzare le catene degli stereotipi fisici imposti dai mass-media e riaffermare la forza dell’amicizia e della convivialità.

In questi primi cinque anni Curvy Pride ha divulgato il proprio messaggio in molteplici ambiti (sportivi, medici, adolescenziali, scolastici, ludici), raccogliendo consensi sia in Italia che all’estero.

 

Qual è il rapporto che gli adolescenti hanno col proprio corpo e con i disturbi alimentari?

Il rapporto conflittuale degli adolescenti con il proprio corpo si è acuito con lo svilupparsi delle tecnologie informatiche e con l’avvento dei social. L’utilizzo smisurato di filtri e Photoshop rende sempre più difficile comprendere che la perfezione non esiste e che ogni essere umano ha la propria unicità.

L’ossessione per la ricerca di una perfezione estetica sta distruggendo fisicamente e mentalmente migliaia di persone. I disturbi del comportamento alimentare sono diventati la prima causa di morte tra gli adolescenti. 

Come associazione realizziamo spesso eventi giocosi e flashmob, per diffondere una coscienza sociale che aiuti a prevenire la malattia e/o sia da sostegno alle persone colpite da questa spirale di dolore.

Il primo impegno che bisogna assumersi nei confronti dei disturbi del comportamento alimentare è prevenirli. Occorre che tutte le “sentinelle” siano sempre vigili, in primis la famiglia, poi la scuola nel suo complesso (insegnanti, alunni, bidelli, psicologi, genitori) e le amicizie. Da soli, purtroppo, è estremamente difficile evitare o superare la malattia.

 

Qual è la fascia di età più diffusa tra i vostri soci? E perché?

La fascia di età che raccoglie più associate è quella tra i 25 e i 45 anni. Le motivazioni sono diverse: principalmente perché le attività svolte da Curvy Pride fino a poco tempo fa erano indirizzate quasi esclusivamente a maggiorenni, ma anche perché questa racchiude persone con una grande voglia di riscatto. Moltissime delle associate hanno vissuto gli anni dell’adolescenza in continuo conflitto con il proprio corpo, non accettandosi. Spesso derise per un corpo definito “non perfetto”, queste donne (e anche uomini) hanno sofferto la solitudine privandosi di momenti di aggregazione e divertimento come partecipare alle feste, uscire con gli amici o dichiararsi alla persona cara. 

Come associazione ci stiamo attivando per coinvolgere anche le fascia adolescenziale. Esempio tangibile è stata la partecipazione di Curvy Pride all’evento Teen Parade, organizzato da Radio Immaginaria (la radio dei ragazzi dagli 11 ai 17 anni). È stato un grande successo! Moltissimi giovani hanno mostrato interesse per il messaggio di Curvy Pride. Questo riscontro molto positivo ci ha convinte a sviluppare progetti che coinvolgano attivamente gli adolescenti.

 

La battaglia agli stereotipi ha molti più sostenitori di un tempo, ma c’è ancora tanto da fare. Nel nostro piccolo, che tipo di impegno futuro dobbiamo assumerci noi giovani?

Se notate una compagna o un amico che non esce, che si isola, che rinuncia a partecipare alle feste, non siate superficiali e domandatevi il perché. Condividete il vostro tempo con persone che vi arricchiscono, che vi permettono di conoscere anche interessi, religioni, tradizioni, hobby, sport, abitudini diversi dai vostri. Non rinunciate alle sfide in qualsiasi campo perché pensate (erroneamente!) di essere inadeguati per via del vostro aspetto fisico.

Le più grandi donne e i più grandi uomini della storia non avevano un corpo “perfetto”, avevano il proprio corpo. Se vi piace scrivere, intervistate i vostri amici o le persone che ammirate divulgando le loro idee; se vi piace realizzare video, raccontate storie positive; se praticate qualche sport, non discriminate i compagni di squadra; se vi piace suonare o cantare, fatelo senza vergognarvi.

E nella vita di tutti giorni, prima di esprimere un giudizio su una persona che non conoscete, che vedete per la prima volta o con la quale non avete mai scambiato una parola, che sia bellissima esteticamente o meno, sospendete il giudizio per qualche secondo e andate oltre le apparenze.

 

Raccontaci i progetti attuali e futuri di Curvy Pride.

Ci stiamo impegnando sul web e sui social attraverso interviste, articoli e video che divulghino la nostra mission e che suscitino l’interesse delle persone per ampliare la nostra comunità. Abbiamo creato un gruppo nazionale di referenti che si confronta quotidianamente su idee e progetti. Ciò che è incredibile è la nascita di amicizie tra persone che non si sono mai incontrate dal vivo! Siamo sponsor di concorsi di bellezza che si stanno svolgendo attualmente in tutta Italia, come Miss Curvyssime e Miss Top Curvy.

Questo mese inaugureremo Curvy Pride Walk&Joy, un incontro domenicale in diversi parchi di Roma, strutturato in due fasi: un’ora di camminata e una mezz’ora di confronto con coach, motivatori, persone portatrici di esperienze ecc. Vogliamo spronare le persone a fare movimento – soprattutto quelle che non entrano in palestra perché si vergognano e hanno paura del giudizio impietoso degli altri – ma anche fare nuove amicizie, incontrarsi fuori dai social, parlare e ascoltare.

Sempre questo mese in diverse città italiane si svolgeranno micro-eventi come apericena, colazioni e incontri per invogliare le persone più introverse a far parte del nostro movimento. E poi ancora corsi di portamento, di self make-up e shooting fotografici per riappropriarsi del rapporto con il proprio corpo senza essere condizionati dal giudizio degli altri.

Il 25 gennaio 2019 si svolgerà la terza edizione di Pizza e Curve, un incontro conviviale per divertirsi insieme e per divulgare il nostro messaggio di inclusione. E poi abbiamo ancora moltissimi progetti in cantiere: corsi di scrittura e videoscrittura “liberatorie”, eventi in cui si darà la possibilità di vivere esperienze fuori dal proprio ordinario, dalla propria quotidianità.

Stiamo anche studiando un’app per creare una comunità ancora più grande.